Table of Contents Table of Contents
Previous Page  132 / 248 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 132 / 248 Next Page
Page Background

126

II Du om o di T'o r

iu

o

che ricordava la cappella omonima esiste nte nel vecchio du omo con ana–

loga confraria fin da l 1228 (60) e quella che i mar chesi di Romagnano

avre bbero dovuto erig ervi fin dal

14i9 ( 6 1).

L' altare di San Solut ore so rgeva g ià nel du omo nuovo nel 1520 e

nel 1524 (62) ed il visitatore del 1584 lo trovav a

sllb trunula,

di patro–

nato dei Romagnano, con icona, croce e candelieri indecenti. Ma l'arci–

vescovo Broglia ne tra sferì gli obblighi alla vicina cappe lla dei Santi

Stefano e Caterin a (6 3) ; e così g ià pratica.vasi nel 1619 in cui l'altare

di S an So lutore era privo di cult o. La cappella. che forse sorgeva 'in

emiciclo, scomparve poi quando la tribuna fu ampliata, e nel 1727 non

VI

era più che il be neficio di San So lutore .

Presso a qu esta edicola, fra la med esima e la porta che metteva

alla canonica, sorgeva una cappe lla foggi ata ad emiciclo (64) con bene–

fizio intit olato a Santa Vitt oria , ch è così aveva stabilito Conrino di Ro–

magn ano canonico d el duomo e protonotario apostoli co il 15 di febbrai o

dci 1524 (6 5). Tre anni dopo invece il Capitolo concesse alla compagnia

di Sa n Giacomo di Compostella il sito di una cappella da erige rsi dove

è

oggi la tribuna ( 66) ed essa sorg eva pr obabilment e nell'emici clo presso

alla porta minor e che mett eva alla can onica (67) . Sotto alla tribuna me–

desima, allora più ristretta, vi era una sac restia fregiata d 'una statua del

Prec urso re pos ta in nicchia. La tri bun a poi, eretta da Carl o Em anuele I

nel 1587 (68) con tre ordini di palchi (69), fu ampliata nel

I

in

su

disegno de ll'a rchitetto F rancesco Martinez o del conte Delala di Beinasco

e con ope ra di intagli o di Ign azio Perucca ( 70) .

Dove

è

la porta chiusa, che dovrebb e mettere alla cappella della

Sa ntissima Sindo ne, fu costru tta nel du omo Rover esco la cappe lla dei

Sa nti Stefano e Cat erina di patronato dci marchesi di Romagnano conti

di Pollcnzo, g ià ricordata nel 1524 e posta nel 1584

sub trunula

con

icona . Il visitatore del 1593 ricordava che il titolare di essa doveva , per

le tavole di fondaz ione, fornire di bas to ne pastorale i nuovi arcivescovi

e che a questo altare era unit o il bene fizio istituito dalla signora De La

Balme sotto il titolo dci Santi Innocenti. La cappella esisteva ancora il

30 d i luglio 1692 ( 7

I)

in cui vi si conse rvava provvisoriamen te la San–

tissima Si ndo nc ; ma fu indi annullata per far luogo alla scala che con–

duce alla cappella del Sudario, e nel

172i

il benefizio de i anti Stefano

e Caterina si trovava gi;\ trasfert e all' altare della

1

[a tivit à

d i Gesù

Cr isto ( 72) .

AI pila tro, che divid eva la cappella dal presbitero, fu murata la se–

g uente epig rafe che prima doveva essere stata posta per coprire

la

tomba

dell'ar cidiacono Provana aperta probabilmente all'altare della Immacolata

Concezione di cui si dirà fra breve: