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Capil ol o X

121

La quarta cappella, ogg i dedicata a Sa nt' Elig-io, s' intitolava nel 15 84

da Santa Barb ara con benefizio eretto dal vescovo omp

ys

il

23 di no–

vembre del 1479 ed aveva unito il beneficio di

an

J

.rolamo fondato

dall 'arcidiacono Gug lielmo Caccia

il

22 di ottob re d I 1486 : era

perci ò di pat ron ato dei Caccia da ovara, ed aveva mensa di legn o

e la statua della Sa nta per icona. Tale pure serbavasi nel 1593 . Ma il

6 dicembre del 165 2 portava g ià uniti i titoli di Sa nta Barbara e d i

Sant'Eligio, quale secondo titolar e g li era venuto probabi lment e dal so–

dalizio · dei maniscalchi che ebbe il pat ronato della cappella

c

serbavalo

an cora nel 1727 e nel 1775. Il benefizio di anta Barbara fu però di

collazione del Capitolo, e quello di San Gerolamo passò dai Caccia n i

Morbio nov aresi che ne erano patro ni nel 1727. Oggi ancora i du Santi

Gerolamo e Barb ara si veggono dipi nti ai due lati dell'altare, mentr

Sant'Eligi o

è

effig iato nell'icona che vuolsi di mano del Caravoglia (39)

insieme coi due ovali lateral i di detti Santi . Il tabernacolo fu donato da

Matteo Mota nel 1663; e Mar tino Gianineto ne fece pur e l'altare nel

1680 , come da du e iscrizioni che esisteva no nel 1846 ( 40) , ma che ora

più non si ved ono.

La quinta cappella, che pr end e nome da i Sa nti Ippolito e Cas iano,

e ricorda l'antica esistente nel vecchio duomo, già so rgeva nel nuovo il

16 di g iug no del 1513. Nel 1584 era posta

sub trunula

ossia sotto

volta; aveva quadro bucherato e indece nte, finestra chiusa con tela ,

mensa di leg no sfornita di croce e di candelie ri ed il patronato era pas–

sa to da i De Cabaliaéa ai De Rippa (4 1).

l

[el 1593 il quadro effigiava

la Vergi ne e San Giuseppe ; e nel 1727, come nel 1775, il patronato era

passato dai De Cabaliaca ai Fri chign ono di Castelle ngo per via dei Cal–

cag ni-Carrocc io eredi e discenden ti dei Cabaliaca (42).

Nel 1584 sorg eva pure a questa cappella un seco ndo altare intito–

lato da Sant'Andrea, che ricor dava l'antica cappella dci vecchio duomo

ed il benefizio erettovi nel 1441 da l canonico Matteo di Gorzano, ed

aveva unit o il titolo della Pietà. Ma in quell'a nno l'alta re di legn o

non aveva icona,

n è

croce, nè candelieri, colpa l'in cur ia dei patroni

De Petra ; e perciò l'a rcivescovo Broglia ne trasportò pr ima dci 1593

gli obblighi "Il'altare di Santo Stefano. L 'icona , che effigia la

B.

V. col

Bambino in g loria ed i Sa nti Ippolito e Cassiano, è del Caravoglia.

La cap pe lla de lla R isurrezione intitolavasi nel 1543 da San Fran–

cesco , e Francesco Calusio da Cuorgnè le aveva fatto un legato

il

13 di

aprile di queIl'ann o (43). Più tardi licolò Calusio, canonico di Torino,

vi fondò una cap pellania sotto il titolo della R isurrezione ed

il

26 di

aprile del 1574 commise a Giacomo Rossig nolo da Livorno , pittore dci

Du ca di Savoia (44), una tavola della Risurrezione di Gesù larga otto piedi

ed alta quindici per il prezzo di ottantaquattro scudi (45) ; ed il 5 di lugl io

del 1475 il Rossig nolo gli lasciava quitanza di quattordici scudi da tre