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C a

p

it

o l o X

119

pitolo

( 18) ,

e funne rimos sa e mur ata dove

è

oggi nel

1851

quando la

cappella venne destinata a batti stero.

AI lato manco della porta minore

è

collocato il titolo di

rsicino

vescovo di Torino, con i suoi resti mortali trovati , com dissimo , nel.

l'andito che mette dalla piazzetta del campanile al Palazzo Reale , '

collocati, dov e sono ora, nel

1845 ( 19) .

Dove

è

oggi la vasca battesimale sorgeva fin dal

1533 ( 20)

la cap–

pella della Natività di M. V. alla qual e era unita la cappellania fondata

verso il

1490

da Damiano Barbarini

( 21).

Il visitatore apostolico ordinò bensì nel

1584

che la cappella fosse

abo lita

perch è

priva di tutto e con icona lacerata, che il suo titolo fosse

trasferto ad altro altare, e che nella medesima veniss collocato in can–

cellata il fonte battesimale erett o allora fra due pilastri contigui alla cap–

pella medesima; ma l'ordine non fu eseg uito e venne perciò rinnovato

dall'arcivescovo Broglia nella visita del

1593

in cui prescrisse che il titolo

della Natività venisse trasfert o alla cappella della Pietà.

Più tardi il batti stero,

anzich è

in questa cappella, fu collocato in

qu ella nicchia in cui stanno oggi i bassorilievi di Amedeo e di An tonio

di Romagnano ; e la cappella stessa, mutato il primiero titolo, prese quelli

dei Santi Gioanni Evangelista, Maurizi o, Massimo,

'co ndo e Turibio,

come vi si leggeva scritto sul frontispizio.

Si ignora quando sia avvenuto questo camb iamento e

ci

consta so–

lamente che il titolo di San Gioanni Evangelista era passato prima suc–

cessivamente agli altari di San Gioanni Batt ista

( 22),

de lla Decollazione

( 23)

e dei

Ss,

Cosma e Dami ano

( 24).

Di Sa n Mauriz io sappiamo che le sue

reliquie stavano nel

1619 ( 25)

all'altar Maggiore, donde furo no trasferte

nella cappella di San Sudario ove stanno tuttora; nè trovasi cenno di

benefizio alcuno che da questo Sant o sia sta to intitolato; laonde può

essere che questo appellativo sia venuto all'a ltare della Nativ ità per ono–

rare la memoria dell'anzidett o Giacomo Maurizi o Passeroni.

Del titolo di San Second o, che ha pr opri a cappella nell'altra nav e,

si suppone che abbia tratto origine da un benefizio fondato dai Passe–

roni

( 26).

Di San Turibio infine, che la tradizi one afferma esser nato in Torin o,

e che fu vescovo di Astorga nel 447 ( 27), sap piamo bensì che il Cap i–

tolo assegnò a Ribaldino ed a Ludovico Beccuti nel

1503 ( 28)

una

cappella da erigersi al Sant o presso que lla de lla S . Tri nità , essendoch è

i Beccuti si vantavano de ll'agnazione di Turibio ; ma non cons ta che

qu esta cappella sia poi stata eretta

( 29) ·

on consta neppure che il Passeroni, o suo fig lio, ottenessero il pa–

tron ato di questa cappella; ed

è

a credersi ne avessero solamente la cura:

ma mutarono poi questa in patronato che Gio. Battista Passeron i tras–

mise al medico Giacomo Mauriz io Turriglia suo nipote ed erede

( 30),

e