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CAPITOLO X.

x

T R A N D O

neI duomo per la porta maggio rc

si trovan o murati a mano manca, tra questa

porta e la minore, alcuni cimelii dcII'arte scul–

toria.

Il primo di essi, e senza manco il più

bello, effigia sul marmo in sta tua g iacente

Amede o di Romagnano. Nato neI 1431

( I)

da Antonio dei marchesi di Romag nano conte di Pollenzo e cancelliere

di Savoia, ammogliossi in g iovane età ed ebbe a fi glio quell' Ant onio che

fu poi pr otonotario apostolico 'c suo erede . Addottoratosi in leggi , pre–

pos to di R ivoli nel 1468

( 2),

fatto consigli ere du cale neI 1479, pro to–

notar io apostolico in quell'anno, inviato da Sisto IV a Genova nel 1481

per l'impresa contro i tur chi, consigliere ordinario della duchessa Bianca

reggente di Savoia, indi presidente del contado di Bressa, e finalment e

crea to cancelliere di Savoia neI 1496 (3) , unì a queste mansioni civili

alte cariche ecclesiastiche. Il 17 febbraio 1458 aveva ottenuto in com–

menda l'abbazia di San Solutore Minore di Torin o. Tel 1484 ( 4) era

canon ico del duomo torinese ; poco dopo ebbe in commenda l'abbazia

torinese di Sa n Sol uto re Maggiore (5) , e il

2

di settembre dci 1495 fu

elett o arcidiacono deI nostro du omo. Ma avend o rinunziato a tenere questa

d ignità che g li era contesa, fu chiamato il 13 sett embre deI 1497 a go –

vern are la diocesi di Mondovì (6) dov e fece innalzar e la cattedrale di

San Donato ( 7) . Mecenate delle lette re e della stampa, ebbe da Pietro

Leone la dedica della

L eonea

stampata

in

Milano nel /496 , c Fra n–

cesco de Astruga da Nizza gli dedicò (8) l'edizione dei Sa lmi del Pe–

trarca che egli aveva curato fosse stampa ta in Torino da Francesco de