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l a TE .AL CAPIT OLO XVI.

(I ) Atto 20 gennaio 1)27.

(2) TORELLI, cfr.

(l) ARCU. CAP.,

al/i,

la marzo.

(4) T ras lata però prima del 159l alla capp ella della

B.

V. della Neve. VISITA

del I59l .

(5) CIBRAR IO, cfr., va l. 2", pag o 366.

(6) Lo stemma di questa branca dei Calc agn i era : paleggi at o di vaio e di ros so

col capo d'oro, e il motto, che

-si

legge ancora sopra la lapide :

Semper moriturus,

(7) Due famigli e Calcagno o Carcagno abitarono Torino medioevale. La prima

vi compare nel 1149 con un Roba ldo ; possedè ragioni nei molini di Collegno; eser–

citò l'arte dei pannilani in Torino e vi cessò nella prima metà del se colo xv . La se–

conda, a cui appartenne il nostro Gio. Pi etro, viveva in Piossasco nel 1380 col cog nome

di Carcagno o De Bernis e vi è tuttodi ricord ata nello stemma che murò so pra

una casa nella piazza della parrocchiale. Essa si stabili in Torino sul cadere di quel

se colo ,

sicch è

un ramo di essa vi abitava nel 1406, nel qual anno ebbe dal principe

d'Acaia patenti di nobiltà. Divisasi tost o in due branche, una di ques te eb be anche

case e fucina in Gia veno dove

la

sua discenden za continuò fino al 1837 in cui si

estinse in Carlo Luigi che lasciò la sua pingue eredità alla pia Op era delle Orfan e.

Un altro ramo 'viveva pure in Pinerolo nel 1448.

(8) ARCU.

DI

STATO, Sez . III, Patenti.

(9) Nella sua storia, ms . del Piemonte e di T orino in ARCII. DI STATO

il

Merula

ricorda che il Calc agno g li comunicò una cro naca torin ese: " C ron aca refertur quodam

«

vetustissim a, quae mih i ]oh ann es P etrus Calcan eus et sanguine et er uditione nobi–

«

lissimus cum T aurinis essem dernonstrau it

».

Ricorda pure che gli comunicò i

documenti dell'ARCH. ARCIV. : " Q uoe mihi johannes petrus calcancus, et patricius

«

taurinensis, et a secre tis archiepiscop i mihi haec dictitanti ostendit; nec vir opti–

" mus , et de litteris benern eritu s rem mihi face re potuit g ratio rem ".

(IO) Segn ata nel 1891 al civico n. 6. Sopra la porta che me tteva da l cortile alla

scala si vedeva la seguen te epig rafe ma rrno rea che scompa rve qua ndo la casa fu

att errata :

NVLLA VIRI l'EQVE. CI\'I TATIS

ACTIO BONA EST SI ABSIT VIRTVS

I. P. CALCANEVS. A. P.

Q ue sta casa passò pe r via di do nne dai Calcagno -Ca rroccio nei Fri chig na no .di

Castellengo che la possedevano quando fu atte rrata.