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19

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Nol e a l Ca p ilo lo XV I

(Il)

La lapide di marmo ha inciso il monogramma di G.

C.

dentro all'Os tia

raggia nte c sott'essa un'alt ra lapide ch e reca scolpito un castello munito di torr e,

colla data 15

p

e col vorne

ro,

BERNARD!. Cos tui lasciò scritta un'op era ch e ha per

titolo

Extrauagontia

citata in atti sui pedag gi di T orino esistenti nell' ARClI. COM. di

questa città. Attigua alla casa si ve de traccia di una finestra medi oevale rimessa in

luce teste.

Vedi VERNAZZA:

Di zionario

dei

tipografi,

p. 98, T orin o, Stamperia Reale, 1859.

(12)

I Calcagni-Car roccio usaron o : di sei pali, tre di azzurro e tr e di ro sso, i tre

di azzu rro cari cati caduno di tre calca gni d'argento, il tutto sotto un capo d'oro; ci–

miero : il tem po di azzurro alato (consegna dci 16 14). Divenuti conti e consi gnori di

Cavorctto, usaron o : palc ggiato d'a zzurro e di rosso, il primo caric o di nove piante

di calcagni d'argento sotto fronte d'oro; cimiero: un ciambe lla d'azzurro e sovr' esso

una donna ignuda, i capelli spar si all' aia imp ugnante una scimitarra ; motto :

A I/dm/es juuo

(con segna del 1687). Quest'arma fu usata dai Ca lcagni nobili di Gia–

veno estin tisi nel 1854.

( 13) ARCII. D! STATO,

prot . duc.,

val. 227.

( 14) ARCH. CAP.,

a/Ii,

vol. 7", te stam. 15 ma ggio 1509.

(15) VISITA, 1727.

( 16) VISITE 1584 e 1593,

paroccbiali,

VISlT,\ 1727 :

Olim diete parocliiu lis.

( 17) 18 marzo.

(IS) Vedi so pra.

(19) Cioè Isabell a Malines oriunda del Belgio, mo glie di Giulian o d'Olrnos da

Bezar in Ispa gna cam eri er e del duca Em anuele Filiberto. Isabella, prernortale sen za

prole la figlia Filiberta mogli e di Carl o Della Rov ere lasciò er ede suo fratello Gio –

vanni Malines che ne l. 1602 fu in vestito di Bruino.

(20) ARCH. CAP.,

atti,

3 aprile 1515, 18 dicem bre 1545 e 19 giug no 1)51.

(21) Altre cappell e ed altari trovan si ricordati in vari tempi, che poi furo no abo–

liti. Le VISITE del 1584 fanno cenno dei segu enti altari :

ALTARE DI SANT' ÀNDREA,

SIIb trunula,

di patronato dei De l' etra, con altare di

leg no, se nza icona e sfornito di tutto, ed il suo titolo era stato fondato dai Gar–

zano. (T ORELLI, cfr.),

ALTARE DI SAN PIETRO

SIIb

/1'I1/1:tl a,

già noto nel 1505 (9 ma ggio, TORELLI, cfr.)

sotto il titol o dei Ss. Pietro e Pa olo dei ' Dacrii torinesi, sen za cro ce, nè icon a, n è

cand elieri, Nel 1593 .aveva un'icon a dell 'In ven zione di

S.

Croc e ; laonde è verosi–

mile che ivi fosse stato tra slat o l'omonimo tito lo fondato da Pietro P robo dei sign ori

di Borga ro nel 1438; e sopra l'icona si vedevano due statue anti che ed abbastanza

decenti.

.

ALTARE DEI Ss. GIACOMO E GIORG io

SIIb trunula,

con me nsa di legn o e statua

di San Giacomo; e forse vi era stata trasferta la cappellania di San Giacomo fon–

data dal chierico Fran cesch ino de Pi storio nel 1461, di pat ronato dei De Strata to–

rin esi nel I )26, e intitolata anche da San Gioanni il 28 april e 1586. Nel 1593 si

mandò demolirl o ed unirne il titolo all' altare di Sant' Antonio .

Nella VISITA de l 1593 si trova inol tre ricordato l' ALTARE D! S. ANTONIO di

libera colla zione, con titolo fondato da Nicolò di Garzano nel 1402 con patronato,

e ceduto da Filippo di Go;zano, ultimo di sua stirpe, al Manfredo di Saluzzo di

Card è il 5 luglio 1506.

L 'arcivescovo Mìllìet , testando il 16 di no vembre 1624, pregava il Capitolo di

non avere a male se eg li non lasciava il proprio cor po, ' com e ave va designato,