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Il Duo mo di T orin o

la porpora

cardin~lizia

nel dicembre di dett o anno. Domenic o poi, tut–

tochè mediocre nelle lett er e, nella dottrina, nel consig lio e nell'in g egno

( i) ,

fu da S isto IV fatto cameriere d 'on ore (8 ) , pr ot on otario ap ostolico (9) ,

arci pre te d i Sa n Piet ro, vescov o cii Montefiascone, su ccessor e del frat ello

nel go\'erno di Castel Sant' An g elo, ca rd inale del tit olo d i San Vita le e

poi di Sa n Clemente

( IO),

arcivescovo di Tarantasia

( II)

e finalm ente

vescovo di Torino fra il

2

agosto ed il

2i

cii settembre ciel 148

I.

N è

vuolsi ta cer e delle cospi cue rendite onde fu dotato ;

imperocchè

egli venn e accumulanclo in sè a tit olo cii commenda le abbazie di San Cri–

stofor o cii Vercelli, cii Sa n Benecletto di Mul eggi o

( 12)',

di San Marco

in Pul cherada ( 13) , cii Ambronay in Savoia e cii Fossan ova pr esso Ter–

ra cina, la pr ecettoria di Sant' Anton io in Fossano

( 14-),

la pr epositurn cii

San I almazz o di Torino e pensioni sulle abbazie di San Giusto cii Susa,

di S;lIlt' Andrea di Vercelli, d i Santa Maria cii Casanova, e cii San Mi–

chele della Chiusa non chè sulla pr epositura cii Ch erasco e sui priorati

di Busca e di Borgomasino.

E con i mezzi di fortuna e il suo soggiornare in Roma 'fra i tanti

e ch iari artisti, onde Sisto IV si circo ndava, si rad icaro no e cre bbero in

Dom eni co l'amor e e il senso clell'artc. Arciprete di San Pietro, fece in–

nalzare un n.obil e palazzo appo le sca le di qu ella chiesa, e vi abitò qualche

tempo , Sisto IV, ed ificata la chiesa di Santa .Maria del Popolo in R oma,

vi died e a Cri stofo;'o la cappella che ora si .int itola da Santa Ca teri na ed

a Domeni co quella di San Gero lamo ; di che il nostro, mortogli il fra–

tello se nza che avesse potuto compiere la cappe lla asseg na tagli, fece ese–

guire in qu esta parecchi lavori per

più

di ducento scucii cI'oro cii cam era;

chiamò il Pinturicchio a dipinger e in qu ella di San Ger olamo il presepio

col Santo titolare

( 15)

ed eresse in ques ta un mau soleo al . frat ello. Af–

fidò altrcs i a Baccio Pontelli l' er ezione d 'un palazzo in Borgovecchio :

fece innalzar e la catte drale cii Montefiascone, una villa sul T evere fra

Ponte Molle c la foce dell' Anien e, una casa a Formello nella Campagna

ed un a nell'isola del lag o di Bolsena ,

1111

convento a Ri gnano cci i ca–

stelli d i Ri valba e di Cinza no in Piemonte

( 16) .

Tante e così belle ope re volevano che egli non dim enti casse T orin o

che g li era sta ta patria e principio cii sua g randc zza. Quindi

è

ch e, seb –

bene egli abbia riveduta ques ta città so lame nte il

IO

cii d icembre del 1483

in cui prese solenne po ssesso della sua sede vescov ile ( 17) , e fra il 13 di

agosto in cui morì Sisto IV . cd il

29

di ag osto del

q 84

fosse g ià ri–

tornato a Roma cl' onde non par e che sia più venuto a T orin o fino al

149 6, nondimen o la prova d 'a ffetto che egli vi lasciò fu degna cii lui.

Accensat ori genera li clelle renclitc vescovili erano fin dal se ttembre

dci

1486 ( 18)

Pietro Dc Gromis borghese ' di Biella c Gioanni su o figlio

arcidiaco no di Ivr ea, che fu poi an che a rcidiaco no di Torino, vicari o clei

vescovi Domeni co e Clau d io, e morì arciprete di Vercelli con fama di

sa nt ità

( 19) .

A costoro man dò il card inale forn isse ro il denar o occo rrente

alla riedificazione del nuovo du omo, e

diè

incari co ad Anclrea Pr ovana