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I l Duo lllo di T o r i n o
Qualche intoppo venne
bensì
a Mastro Meo da i frat elli Bartolomeo
e Ber nar dino de Pinciis torinesi, i quali, dovend o fornirlo di ducentomila
mattoni tratti dalle fornaci che avevano oltre Dora presso la chiusa del
fi ume ( 46) , al prezzo di quara ntatre grossi per cadun mig:liaio, erano
venuti meno al patt o; onde egli dovett e farli condannare dalla Curia
vescov ile il 19 di gi ug no del 1494 (47) . Ma i pag amenti fatti gli dal
Gromis prima del
2
di
agosto e poscia prima del
2
di ottob re di quell'a nno
ci fanno fede che eg li
ave va continuato nell'o–
pera
(48).
Egli era anzi
in Torin o il
2
di ottob re
1494 e pr esent e nel pa–
lazzo vescov ile quando i
proc ura tori del cardinale
fecero quietanza al Gro–
mis delle somme pagate
ad esso arc hitetto. Avuti
poi dai Pinciis prima del
7 marzo 1495 i mattoni
dovutigli , e pattuitene
seco loro il
13
di aprile
altri venticinq uemila con
altre ttanti cunei pe r le
volte che furongli con–
segnati prima de l 27 di
maggio 1496 (49) , Ame–
deo potè por mano al1e
volte ed ag li altri lavori.
La fabb rica era gi,\
mo lto ava nza ta addì 5
agosto del 1495 in cui il
canonico Mercurino Fer-
l'il>
dell'acqua santa,
rero dispose per testa-
mento di essere sepolto
nella chiesa superiore in una tomba cop er ta di lap ide di mar mo che re–
casse scolpite l'armi sue
CON SCR ITTA BUONA E RO:'IANA
che dicesse:
Deposittau
reuercndi
patris
qnondam
domini
Mercttriui
Fcrrerii cano–
uici huilts sacre basilici
et
sttorum
parenùou
agnatorum
et
cognatorum
qui
çuadragiuta
anuis
cauonicatui
ciusdem ecc/esie sibi conuuisso hone–
stissime
prefui!
et
tenui! IlUmili marmora cessa domus
(50) .
E veramente
i suoi funerali furono fatti nel1a nuova ch iesa
l'
8 agosto seguente (5
l ),
e
dopo di essi i canonici vi tenn ero capitolo il 29 di agosto.
Che se essi ritornarono dappoi fino al 29 di marzo del 1498 a se-