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che generalmente presentano nella Scuola d'applicazione
il
requisito della diligenza e dell'assiduo lavoro, e che fanno,
a seconda della loro capacità, ottima o buona riuscita. Gli
altri fanno quello che possono; molti di essi, penetrati
dell'importanza degli studi d'applicazione, lavorando molto
nelle scuole di disegno, nei laboratori e sforzandosi di giun–
gere, nei limiti delle cognizioni teoriche che posseggono, ad
impossessarsi quanto più possono delle dottrine d'indole
tecnica lorq esposte, finiscono per fare, se non del tutto
bene, almeno discretamente; alcuni altri invece finiscono
per cadere nella categoria dei ritardatari di cui ho gÙl.
detto.
Per raggiungere il secondo scopo cui .deve mirare la
Scuola, ossia quello di far progredire gli studi tecnici e le
scienze applicate, occorrono: collezioni, laboratori, mezzi di
esperimentazione e di studio, a cui devono pensare quegli
enti cui sta a cuore il prògresso ed ill!lstro dell'istituzione;
scienza, buon volere, attività e lavoro negli insegnanti per
suggerire in qual modo le collezioni si possono mantenere
al Icorrente dei nuovi ritrovati, e per far convergere ed ini–
piegare le collezioni stesse, i laboratori ed i mezzi di espe–
rimentazione al conseguimento di quei lavori e di quei
prodotti intellettuali che hanno per iscopo l'incremento
della scienza ed
il
miglioramento degli studi.
La tep.acità di proposito con cui
Di~ezione,
Consiglio
d'amministrazione ed insegnanti della Scuola degli ingegneri
di Torino. hanno cercato di ottenere l'ordinamento e l'am–
pliamento delle. collezioni, l'impianto di macchine e di la–
boratori, usando anche di quelle straordinarie sollecitazioni
che, sè talvolta avevano l'apparenza di seccature, pur fini–
vano per .condurre a buoni risultamenti nell'interesse della
Scuola, lascia sperare bene per l'inCremento futuro della
suppellettile scientifica
sempr~
quando non siano per man–
care gl'indispensabili mezzi finanziari di cui bisogna di–
sporre. Ed i molti layori tecnico-scientifici, già stati pub-