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. nente d'artiglieria. Comandò come capitano la l' balleria di bat taglia

(1835-184-9) e fu aiutant e maggiore in l°. Maggiore nel 184-9, ebbe a No–

vara la medaglia d'argento. Morì il 12 maggio 1850.

101. '

Carlo nob. DE

F ESIGriY. -

Nato a Carouge il6 febbraio 1806. En–

trato il 4 giugno 1818, uscì il1!l febbraio 1825 sottotenente nella brigata

Guardie. Ten ente il 19 aprile

1~29,

lasciò il servizio il 20 maggio 1833.

162.

Giacinto conte

Valfrè di

Bonzo. - Nato a Bra il 27 febbraio

1807. Entrato 1'11 agosto 1818, uscì il 19 febbraio 1825 sottot enente nei

dragoni del Genevese. Tenente nel reggimento Novara e capitano nello

stesso reggimento, fu maggiore ilei reggimento Genova e nel 184-8 fu

decorato della medaglia d'argento per essersi distinto nei fatti d'arme

del 24-25 luglio. Colonnello il 26 decembre 1853, comandò a lungo la

Scuola di cavalleria a Pinerolo. Il 26 giugno 1859 fu promosso maggior

generale ed ispettore per la cavalleria, il 27 sett embre 18t3:2 tenente ge–

neral e e membro del Comitato di cavalleria . Il 26 settembre 1866 fu

collocato a riposo. Morì a Torino il 29 novembr e 1882.

168.

Leopoldo cav.

Va]frè di

Bonzo. - Nato a Bra il 21 decembre

1808. Entrato 1'11 agosto 1818, uscì il 22 marzo 1828 luogotenente d'arti–

glieria. Prestò servizio nell'artiglieria da piazza, nelle batterie a cavallo

e di battaglia, e, capitano nel lX35, fu nominato segretario del Consiglio

superiore d'artiglieria, nella qual carica rimase quando nel marzo 184-8

fu promo sso maggiore. Nominato colonnello

fuori turno

nell'anno stesso,

fu segretario general e al Ministero della guerra dopo la campagna del

184-9. Comandante superiore dell'artiglieria del Corpo di spedizione di

Crimea, si segnalò per zelo ed intelligenza, e al ritorno riprese il comando

del reggimento in Venaria Reale, che tenne fino alla promozion e a mag–

gior generale (21 novembre 1858). Di nuovo segretario generale al mi–

nistero, fu poi nel marzo 1860 membro del Comitato d'artiglieri a e ·il 6

ottobre, colla promozione a tenente generale, ebbe

il

comando superiore

dell'artiglieria del Corpo di spedizione nell'Italia meridionale. L'attività /

e l'energia da lui spiegata all'assedio di Gaeta gli valsero l'altissima ono–

rificenza della Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia. Dal 1861 al 66

appartenne al Comitato, nel 66 fu comandante general e dell'artiglieria

in campagna e il 24 ottobre di quell'anno fu nominato presidente del

Comitato d'artiglieria, restando in tale carica fino al 21 decembre 1873.

Il 17 maggio 1877 fu collocato a riposo, e

il

7 marzo 1887 morì a

1'0'

rino. Di lui aveva scritto il Lamarmora: • Egli ha modi burberi , se

volete, ma ha molte cognizioni, una capacit à non comune nel disbri go

degli affari, una felicissima memoria; ha un sentimento innato dell'or–

dine e della giustizia e se altri lo può uguagliare nella squisita pro–

bità, nessuno ho mai conosciuto di lui più modesto e disinteressato .•