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~IA GlSTll ALE
,
insino a che noI ri empiano ' d'intera cronaca come le tavole
augubin e , i fa sti capitolini, o le leggcndc di Velleia nel
museo di Parma.
.,
,
I
severi padri dc' secoli addietro' erano
l ~rghi
in ogni
valoroso operare, e parchi in parole ; anche ai sommi in
prodezza di braccio e .d
i
consiglio, in sapienza di dottrina
c in .al tezza di
san tità
rendevano onore di breve e senti ta
Iaude ; -de' mediocri dicevano il nome ed 'auguravano ' pace
alle ossa; dc' comunali uomini .t acevano, e pregavano r equi e
e refrigeri o eterno a tu lti.
.~
.
A' nostri giorni, per conversovIe lapidi dicono cose esa-
'
J
gerato
sì, che en trando ne' cimiteri ti pare che ivi sia rac-
colto il senno, il valore e la vir tù tutta degli , eroi del se-
colo d'oro. Uomini che, essendo in vit a, spingevano a gran
pena il
\0 1'0
nome ' di un 'palmo' ol tre alla .soglia della casa,
nella lapide che ne racch iude ·le ossa nel cimi tero,
ti -
ri e-
scono
uomini illustri , ingegni sublimi, specchi d'ogni più
g~n-
"
tile incivilimento.
Donne , cui non fu troppo prodiga natura
de' suoi doni , che non ebbero poi in gl'ari pregio
I~j(in o-
conza de' co,
turni,
la santi tà della vita; l' onore del loro sesso,
che
furono talvolta ili .Il agello delle case in cui en trarono .
spose, ti appaiono
belle come l'aurora del .
mauino
, .
oezzose
come le Grazie che precedono vt carro di Diana) c andide nei"
costumi come colombe, angeli di pace. .
Il
revere ndo padre Bresciani D. C. D. G:, nella seconda
lettera sul Tiroloçha grida to. alto contro tanta enormi tà di
concetti, segno di estrema
povertà
ne' fatti , onde noi ce ne
restiamo ' c rimandiamo i .nostri lett ori a quel celebrato e .
fi ori tissimo ser ittore.
sr
eviti Irattanto da noi a tutto potere nelle iscrizioni
funebri . ogni mani era di dir e impropria e . non cristiana;
si , cerchi ' di ' dar
ani~a ,
per dir così,
-alle
torribe colla no-
,
,