

Il Sindaco: lo città universitario
centro didattico e residen:iale
"' ,
.
Anno 1967:
il
numero degli universitari torinesi ha
superato quota 25 mila, con un aumento di lO
mila rispetto all'anno accademico 1960-61.
È
il
di–
ritto allo studio che si allarga ai nuovi ceti sociali,
che interessa nuove intelligenze, che si pone come
prospettiva e possibilità concrete per le nuove
generazioni.
Anno 1967: lo spazio disponibile nella spezzettata
università torinese resta più o meno quello di
sette anni fa, mediamente cinquanta centimetri
quadrati per studente, con una punta di venticin–
que centimetri ad Economia e Commercio.
Una contrapposlzwne drammatica. Il diritto allo
studio viene mutilato dall'insufficienza delle strut–
ture prima che da altri elementi, un'insufficienza
che incide sulla stessa riforma degli studi che
non può trovare concreta attuazione senza una
università nuova nel suo elemento edilizio. Non
è possibile l'università moderna, non sono possi–
bili
i
dipartimenti nel loro significato di interdi–
pendenza delle facoltà e dei corsi di studi se non
si realizza lo strumento esterno, la struttura en–
tro la quale realizzare i nuovi contenuti.
Ecco allora che la situazione è al limite. Il
1967
si pone come l'anno del definitivo esame di co–
scienza e contemporaneamente come l'anno delle
scelte definitive. Esame e scelte, è bene ricono–
scerlo, che si stanno operando. Vi sono impe–
gnatI la dirigenza universitaria, gli studenti, le
autorità amministrative e politiche, l'opinione pub–
blica.
6
V no scorcio suggestivo
del monumentale scalone d'onore
che porta agli uffici del Rettorato
e all'Aula Magna dell'Vniversità
Dopo anni di dibattito sempre più allargato ai
diversi livelli, un dibattito nato dal basso, dai
fatti e dalla stessa realtà universitaria, ci trovia–
mo oggi in una nuova fase sia pure critica e, a
volte, polemica, nella quale si sta cercando di pas–
sare dalla discussione alla progettazione dell'« uni–
versità nuova
».
Quale università? Accentrata
o
decentrata? città
universitaria
o
nuove sedi universitarie? quale la
scelta definitiva? quali i tempi di attuazione della
scelta? I nterrogativi che, in un processo di sinte-
tizzazione, vanno dal generale al particolare, al
concreto, e ai quali cerchiamo ora di dare una
risposta.
Il Sindaco di Torino, pro/. Giuseppe Grosso,
è
anche preside della Facoltà di giurisprudenza. Del
problema dell'edilizia universitaria si interessa
quindi sia come pubblico amministratore sia come
docente: una posizione forse difficile la sua, ma
che favorisce contemporaneamente una visione
globale del problema nei suoi termini attuali e
nelle sue prospettive.