Table of Contents Table of Contents
Previous Page  127 / 652 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 127 / 652 Next Page
Page Background

La soluzione del problema universitario, nei suoi

aspetti quantitativi, non può essere più ritardata.

È

una situazione inadeguata alla quale non si è ov–

viato nel tempo sia a causa di vecchie disposizioni

legislative, sia burocratiche, sia finanziarie. Ci tro–

viamo così strutturalmente in ritardo rispetto al con–

tinuo aumento del numero degli studenti. Ad ecce–

zione del nuovo Politecnico, anch'esso divenuto in–

sufficiente, niente è cambiato dall'immediato dopo–

guerra. Ci sono state mocUfiche, aggiustamenti, ma

non si è riusciti ad affrontare, in termini definitivi il

problema dell'edilizia universitaria.

È

un esame cri–

tico quello che facciamo, ma indispensabile se voglia–

mo indicare le linee e gli strumenti per operare posi–

tivamente nel settore. Ciò di cui non si può dubitare

è la 'Volontà dell'Università torinese e quella degli

Enti pubblici locali perchè nel più breve tempo pos–

sibile si giunga alla definizione del problema.

È

questo un tema immediato, la cui discussione non

è più rinviabile. Scendendo nei particolari si può af–

fermare che anche il nuovo palazzo per le facoltà

umanistiche, mentre lo si sta ultimando, si dimostra

insufficiente alle esigenze didattiche e al numero degli

studenti. Arriva con un ritardo di almeno sette anni

e costringe l'Università a trattare l'acquisto della

vecchia caserma di via Verdi per aumentare la dispo–

nibilità.

Altre facoltà, ricordiamo soltanto scienze agrarie, ve–

terinaria, economia e commercio, si trovano nella

necessità di nuove sedi.

Bisogna perciò guardare lontano, alla «città univer–

sitaria» come centro didattico e centro residenziale.

Occorre trovare un'area sufficiente nei dintorni di

Torino che preveda sviluppi almeno per un cinquan–

tennio. Una prospettiva lontana? Certamente no. Sia-

mo in una fase nuova: la Città è a disposizione del–

l'Università, l'assessorato all'Urbanistica è al lavoro

per fornire all'Università gli elementi per una scelta

ponderata e definitiva.

Ma i dubbi e le perplessità da superare non sono

pochi. Non sappiamo come si evolverà l'Università

nei prossimi 50 anni se nel senso di una « ·città uni–

versitaria» unica o in un'ampia distribuzione delle

facoltà e degli studi.

In

questo quadro due elementi

restano da valutare: innanzi tutto le esigenze im–

mediate e particolari delle facoltà umanistiche che

hanno bisogno d'essere integrate da biblioteche e ar–

chivi, centri culturali e realtà sociali, componenti

proprie del centro storico di una città, nel quale le

facoltà umanistiche devono insistere e operare; in

secondo luogo, non può essere taciuta l'esigenza della

formazione integrale e unitaria dell'uomo per cui vie–

ne ad esistere un concorso pedagogico anche per le

discipline più lontane. Lo sviluppo dell'automazione,

ad esempio, farà sì che la preparazione professionale

punti più sulla preparazione integrale che sulla spe–

cializzazione tecnica: le discipline umanistiche diven–

tano così indispensabili a chi persegue studi scienti–

fici. Quest'ultimo discorso potrebbe essere ostacolato

da una separazione delle facoltà. 'Ma io credo che,

almeno per ora, prevalga la prima esigenza.

In

ogni caso, il dialogo che si è aperto tra l'Univer–

sità,

il

Comune,

il

Comitato per la programmazione

e i vari enti e forze culturali ed economiche cittadine

su questi problemi, è estremamente fecondo e con–

correrà a far sì che anche le soluzioni particolari,

immecUate, possano già inserirsi nella prospettiva di

un più ampio sviluppo che vede la sua sintesi nella

«città universitaria ».

Giuseppe Grosso

II solenne palazzo della Università

è

nobilitato

da un grande cortile con portico e logge a due piani,

degno della gloriosa storia dell'antico

Studio

piemontese

Finestroni sormontati dagli stemmi della Università

rompono la linea severa e maestosa

della facciata in cotto di via Giuseppe Verdi,

cui collaborò anche il Talucchi

7