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Nella pagina accanto,
due interni dell'appartamento di levante;
a sinistra, la biblioteca:
prezioso il boesaggio
di rivestimento alle pareti
e magnifici esempi di minusieria
i due tavoli francesi, Luigi XIV,
laccati di nero e dorati.
A destra: gabinetto
con pareti di seta dipinta a fiori;
raffinatissima la scrivania del Galletti
E per insistere suIJa pubblicazione dei
documenti che costituiscono una delle
parti essenziali di questo volume, tro–
viamo intanto che essi chiariscono defìni–
tivamente la parte juvarriana, testimo–
niando la coerenza del lavoro eseguito
dai 1729 al 1735 con i disegni conser–
vati al Museo Civico di Torino e alla
Biblioteca Nazionale, e situano definiti–
vamente la parte meritoria avuta da
Tommaso Prunotto
«
per riedificare due
Padiglioni lateralmente alla Palazzina
verso
il
giardino e nell'anno suddetto
(1 739) solo l'altezza delle cucine. A cal–
colo L. 13.500
»...
Ancora precisano l'attività di Giovanni
Battista ReveIJi che succede al Prunotto
nel 1771, restringono l'attività attribuita
a Benedetto Alfieri, limitandola all'edi–
ficazione dei pregadio, prima per la ca–
mera della Regina, poi per
il
Duca del
Chiablese e per la camera del Re, nel
1762, e così quella di Ignazio Birago
di Borgaro che si limita a1la edificazione
dell'oratorio privato nel 1767.
Così per quanto riguarda la complessa
opera di decorazione, i documenti s:ioI.
gono ogni dubbio. Ad esempio per
quanto riguarda
il
salone, veniamo ad
apprendere che già nel 1732 avevano
terminato in questo il loro lavoro prin–
cipale i frateMi Giuseppe e Domenico
Valeriani e che
il
9 ottobre 1765
«
erasi
ligata la staffa di forte lama di ferro,
stata posta per sostenere tutta l'arma–
tura del bacino nel suo centro, ecco, che
ha per necessità, ceduta la cavriata, seb–
ben di cosa invisibiIe, ed ha ripozzato in
terra un pezzo di calcinaccio, qual si ri–
trova in mezzo al panneggiamento, che
Di Felice Manassero
è
la battaglia di Farsaglia,
nell'anticamera
dell'appartamento di levante.
Cartone per l'arazzo,
da un bozzetto di
C.
Beaumont,
realizzato nel
1749
da Demignot
Filippo ]uvarra.
Pensieri per Stupinigi
(1729)
nei quali è possibile rinvenire
quanto del grandioso impianto
è
stato costruito.
L'originario disegno juvarriano
è irreperibile
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