Table of Contents Table of Contents
Previous Page  499 / 652 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 499 / 652 Next Page
Page Background

quennio è stata realizzata seguendo me–

todi propri a ciascuno dei tre tipi di

sviluppo programmato per ciascuno dei

comprensori, per i quali sono state ri–

levate analiticamente le relative suscet–

tività di sviluppo e la consistenza dei

progetti in corso o ad alto grado di fat–

tibilità nel campo delle attrezzature tu–

ristiche e delle infrastrutture.

Si

è

dunque stimato, secondo l'ipotesi

ritenuta più attendibile, che nel 1970 il

movimento turistico in Piemonte potrà

raggiungere i ventisette milioni di gior–

nate di presenze, cui si aggiungeranno

circa ventisei milioni di turisti di tran–

sito.

Questa ipotesi si fonda , come si è visto,

sull'assunzione di una razionalizzazione

delle tendenze di sviluppo spontaneo di

alcune aree turistiche e sul potenziamen–

to dello sviluppo di quelle altre, attual–

mente sub-attrattive rispetto alle intrin–

seche suscettività.

Questo maggior flusso turistico rispetto

al 1966 potrà produrre apprezzabili ri–

sultati economici, valutabili in prima ap–

prossimazione. In particolare, risulterà

modificata la consistenza delle attrezza–

ture ricettive alberghiera ed extra-alber–

ghiera, delle attrezzature complementari

e delle infrastrutture con conseguente

Settori di investimento

Costruzione posti-Ietto alberghieri

Costruzione posti-Ietto extra-alberghieri

Rinnovo attrezzature alberghiere

Impianti sportivi e termali

Organizzazione turistica ufficiale

Queste stime appaiono coerenti con le

previsioni del Piano Nazionale per il set–

tore turistico, fatta esclusione per le at–

trezzature ricettive extra-alberghiere da

questo non considerate.

Il fabbisogno di capitali per lo sviluppo

turistico del Piemonte costituisce il 6,8

per cento del volume complessivo di in–

v.esti~enti

stimati per gli analoghi setto–

rI

a lIvello nazionale, con un peso corri-

aumento delle entrate lorde turistiche e

dell'occupazione nei settori di attività

turistica, indiretta e diretta.

Nel corso del quinquennio considerato,

l'attrezzatura ricettiva dovrà passare com–

plessivamente dai duecentoventisettemila

posti letto attuali a duecentonovantatre–

mila, con un incremento di circa quat–

tordicimila posti letto in esercizi alber–

ghieri e di circa cinquantaduemila in

esercizi extra-alberghieri. Questo valore

è frutto di stime secondo l'ipotesi della

invarianza nella composizione del movi–

mento turistico piemontese rispetto al

tipo di attrezzatura, e secondo

il

verifi–

carsi di un tasso di utilizzazione lordo

del 25,9 per cento (superiore a quello

attualmente registrato: 21,8 per cento).

Le stime del volume di investimenti ne–

cessari ad adeguare l'offerta di servizi

turistici ai flussi ipotizzati e secondo le

modalità previste, si riferiscono alle at–

trezzature ricettive, agli impianti di ri–

salita meccanica e all'organizzazione tu–

ristica; non sono invece compresi gli

investimenti per attrezzature comple–

mentari (pubblici esercizi, negozi, ecc.).

I!

volume degli investimenti da effet–

tuarsi entro il 1970 per ottenere i ri–

sultati ipotizzati ammonterà a 123,2 mi–

liardi nel quinquennio, cosi distribuiti:

miliardi di lire attuali

27,5

62,4

12,4

13,4

7,5

in

complesso

123,2

spondente a quello esercitato dai flussi

turistici in Piemonte sul totale nazionale.

Realizzando questo volume di investi–

menti si otterranno risultati economici in

termini di entrate lorde e di occupazione

turistica, confrontabili, in un campo di

scelte regionali, con gli effetti derivanti

dagli investimenti negli altri settori.

L'apporto economico del turismo, fon–

dato sull'ammontare della spesa turistica

A fianco :

il mirabile

protiro

gotico del 1450,

ornato di sculture e terrecotte,

sul fianco destro della cattedrale di Asti.

Sotto, Sagra di San Michele:

particolare della poderosa struttura

dell'abbazia romanica

media giornaliera, supposta costante nel

tempo per valore e struttura, si stima

potrà ammontare a circa centoventitré

miliardi, con un incremento di 42 mi–

liardi.

I!

rapporto marginale capitale/

prodotto lordo è dell'ordine di grandezza

di 3,2.

L'occupazione nei settori di attività tu–

ristica nel 1970 si stima potrà essere pari

a circa tredici milioni di giornate lavora–

tive (contro nove del 1966) per un tota–

le di cinquantamila addetti-anno; questa

stima è fondata sul presupposto di un

lieve incremento di produttività e di una .

costanza nelle modalità strutturali dello

sviluppo turistico.

Queste, che a grandi linee abbiamo trac–

ciato, le prospettive di uno sviluppo del

turismo adeguato al livello economico–

sociale della nostra regione; sviluppo che

trova il suo supporto non solo nelle at–

trattive naturali ed artistiche ma sulla

modernità delle attrezzature e sull'effi–

cacia dei richiami culturali (per questo

una politica del turismo non può pre–

scindere da una politica culturale in ge–

nerale).

Dal turismo spontaneo, improvvisato

(fondato essenzialmente sulle attrattive

folcloristiche e gastronomiche) del primo

dopoguerra siamo passati ad affrontare il

problema in tutte le sue componenti, nel

quadro di una ordinata e dinamica pia–

nificazione; questa presa di coscienza con–

duce a constatare la complementarietà

obiettiva dei fattori che contribuiscono

al successo di una politica del turismo

ed a sollecitare la convergenza degli

sforzi.

Luciano Vernetti

Note

(')

Il tasso di utilizzazione lorda delle attrez–

zature ricettive

è

dato dal rapporto presenze

turistiche/numero letti per trecentosessantacin–

que giorni. Adottiamo questo tasso anziché

quello netto (presenze turistiche/giornate letto

disponibili), perché rende confrontabili le va–

rie aree nelle quali la stagione turistica

è

di

durata diversa.

(2)

Ufficio Ricerche Economiche del Governo

Federale Elvetico,

Il problema del Turismo,

1963.

61