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Il Sestriere, uno dei più celebri campi di sci,

a 2035 metri fra le valli di Susa e del Chisone,

possiede la più ampia e perfetta

attrezzatura per gli sport e le vacanze invernali

• l

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fine del 1966, secondo le informazioni

forni te dai singoli Enti Provinciali del

Turismo, di un complesso di 227 mila

posti letto circa, di cui 73 mila circa in

esercizi alberghieri e i restanti 154 mila

circa in esercizi extra-alberghieri. Que–

st'ultimo valore

è

frutto delle stime for–

mulate dai singoli Enti Provinciali del

Turismo e dalle singole Aziende Auto–

nome di Soggiorno. A fronte di questa

offerta di servizi ricettivi, si dava , sem–

pre secondo le stime degli Enti Provin–

ciali piemontesi, un movimento turistico

di sei milioni circa di giornate di pre–

senza alberghiera e dodici milioni circa

di giornate

di

presenza extra-alberghiera

56

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per un totale di diciotto milioni di gior–

nate di presenza, cui si addizionano di–

ciassette milioni annui di turisti di tran–

sito ed escursionisti.

A questo movimento complessivo parte–

cipa essenzialmente il turismo degli ita–

liani, che incide in misura prevalente;

è

tuttavia di entità tutt'altro che trascura–

bile anche il movimento degli stranieri,

pari a 1,7 milioni

di

presenze rilevate,

soprattutto in relazione alla posizione

nodale del Piemonte nelle grandi diret–

trici del traffico turistico internazionale.

Le presenze turistiche regionali non sono

uniformemente distribuite sull'intero ter–

ritorio ma tendono a concentrarsi in al-

cune province a maggiore vocazione tu–

ristica (Torino con otto milioni

di

pre–

senze pari al 48,3 per cento e Novara

con cinque milioni di presenze pari al

28,3 per cento) e in alcune aree a net–

tissima morfologia turistica (Alta Val

Susa e Chisone, Valle Anzasca, Val Ver–

menagna, Valsesia, Lago Maggiore).

Questo apparato ricettivo

è

inserito in

un sistema di servizi turistici complemen–

tari (impianti di risalita, impianti spor–

tivi e di svago, ecc.),

il

cui grado di

completezza e di differenziazione deter–

mina l'equilibrio complessivo dell'offerta

turistica di un'area. La considerazione

della consistenza e delle caratteristiche di

queste attrezzature in Piemonte in rap–

porto ad altre regioni turistiche

in

grado

di esercitare una forte azione diversiva

sui nostri flussi turistici (Liguria, Tren–

tino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia)

induce a ritenere che complessivamente

il livello di questi servizi in Piemonte

sia insufficiente a soddisfare le esigenze

della domanda. Il rilievo

è

importante

e richiederebbe una verifica empirica,

giacché possiamo assumere l'ipotesi che

il

grado di attrazione esercitata dalle aree

turi-stiche sia funzione della somma di

servizi turistici in esse esistenti, oltre

che delle attrattive naturali, valorizzabili

attraverso una efficiente attività promo–

zionale.

Fattori di attrazione

Circa la composizione tipologica del mo–

vimento, questa appare estremamente

differenziata in relazione alla eteroge–

neità dei fattori di attrazione presenti

nel territorio regionale. Infatti,

il

Pie–

monte costituisce un «sistema turisti–

co

»

nel quale si individuano e si sovrap–

pongono nello spazio fattori di attrazione

assai compositi.

In prima approssimazione, la distribu–

zione della domanda di servizi tUrIStiCI

in Piemonte, nel 1966, vede il turismo

Il Piemonte e la Valle d'Aosta

costituiscono un passaggio obbligato

per chi, dall'Europa occidentale,

si reca in Italia.

E

siamo già nel pieno fulgore

delle ricchezze naturali e artistiche,

perché, quanto a scenari naturali,

a monumenti e a luoghi di villeggiatura,

il Piemonte ne dispone

tn

una gamma così vasta e completa

da proporre itinerari

diversi e tutti ricchi di luoghi

e cose da vedere