

Nel formulare ipotesi di sviluppo del set–
tore turistico appare conveniente assu–
mere la dimensione
regionale
come ag–
gregato più valido per il coordinamento
degli interventi dell'operatore pubblico
e degli operatori privati. Infatti, non
sembra possibile coordinare le singole
aree turistiche soltanto a livello provin–
ciale, a causa della scarsa diversificazione
che in generale caratterizza la dimensio–
ne provinciale. A livello regionale si può
individuare la dimensione ottima degli
interventi per la politica dei finanzia–
menti agli operatori turistici, per il
coordinamento degli interventi sul ter–
ritorio, per la promozione dei progetti
di sviluppo, per il coordinamento della
promozione e della pubblicità nelle altre
regioni e all'estero, ecc. Inoltre, a livel–
lo regionale, appare possibile considerare
il rapporto fra la domanda locale di ser–
vizi turistici e l'offerta, mediante attrez–
zature adeguate ai livelli dei redditi e
alle disponibilità del tempo libero.
Nell'ambito della programmazione eco–
nomica, attraverso il Comitato Regionale
della Programmazione, sarà possibile co–
ordinare gli Enti turistici con le attività
svolte in ogni altro campo dagli Enti lo–
cali, dai Comuni e dalle Amministrazioni
Provinciali, dalle organizzazioni sindacali,
dalle Camere di Commercio, dai Com–
partimenti delle
OO.PP., dalle
FF.SS.e
dall'A.N.A.S.
Il coordinamento e gli stimoli diretti
verso gli operatori privati potranno es–
sere convenientemente attuati a livello
regionale, soprattutto per i progetti che
riguardano la razionalizzazione e il po–
tenziamento delle maggiori aree a svi–
luppo integrato, con funzione importante
nel quadro del turismo regionale. Ma
anche per i piccoli operatori nel settore
ricettivo, commerciale e degli impianti
turistici, probabilmente soltanto a livello
regionale è possibile un coordinamento
efficiente per quanto riguarda l'assistenza
tecnica e la politica di sviluppo fondata
sulla concessione di mutui a tasso age–
volato. Inoltre, solo a livello regionale
si può proporre una politica di sviluppo
54
La maestosa chiostra delle Alpi,
emozionante spettacolo nelle giornate ventose e serene.
Si direbbe di avere ai piedi
una immensa bellissima carta geografica
Apertura di nuove aree turistiche e acquIsIzione
di nuovi
strati di
clientela - La difesa del patri–
monio paesistico e naturale - Il turista straniero
è
sollecitato soprattutto dall'apertura dei trafori -
Profonde modificazioni strutturali in atto anche
in Piemonte nel settore della offerta dei servizi
tu ristici - Esplosione del turismo extra-alberghiero
Previsioni di sviluppo nel quinquennio 1966-1970
tunstlcO, coordinata agli obiettivi del
Piano Nazionale, articolata sui seguenti
punti:
- attività propagandistica e promozio–
nale nei paesi esteri (nel quadro delle
campagne attuate dall'ENIT, secondo le
indicazioni del Ministero);
- apertura di nuove aree turistiche,
anche in vista di una migliore distribu–
zione del reddi to turistico tra le varie
aree, facendo eventualmente ricorso a
particolari forme di incentivazione;
- acquisizione di nuovi strati di clien–
tela turistica, mediante l'incoraggiamento
al turismo dei lavoratori, da offrirsi so–
prattutto per il tramite delle organiz–
zazioni specializzate, sindacali e degli enti
previdenziali;
- prolungamento della stagione tradi–
zionale, studiando la possibilità di sca–
glionare nel tempo le ferie estive;
- sviluppo del termalismo sociale;
- valorizzazione del patrimonio storico
ed artistico e difesa del patrimonio pae–
sistico e naturale.
La determinazione di un piano di svio
luppo presuppone una conoscenza suf–
ficientemente fondata della piattaforma
di lancio, della consistenza - cioè -
delle attrezzature, della composizione e
degli effetti economici che il turismo
produce. Nella regione piemontese
il
tu–
rismo esercita un ruolo di entità apprez–
zabile, anche se non preminente, nel
quadro dello sviluppo economico com–
plessivo; in particolare, in talune aree
nelle quali la specializzazione turistica
appare particolarmente accentuata, meno
tre sono modesti gli altri fattori di svio
luppo,
il
turismo esercita un ruolo di
attività «motrice
».
Aree turistiche
La dimensione del mercato tUrIstlco re–
gionale può essere desunta dall'esame
di
alcuni dati fondamentali. L'attrezzatura
ricettiva piemontese era costituita, alla