

so il tasso di utilizzazione lorda degli
impianti ricettivi è stato nel 1965 del
28,9 per cento, mentre la Svizzera rag–
giungeva mediamente nel 1963 il 50 per
cento, con punte fino all' 80 per cen–
to
nelle zone più propriamente turisti–
che
(2).
La funzione economica del turismo può
riassumersi in alcune cifre, frutto di una
stima di larga approssimazione, secondo
le quali si ipotizza abbia generato, nel
corso del 1965, un prodotto lordo com·
plessivo di circa centodiciassette miliar–
di, che incide apprezzabilmente sul pro–
dotto complessivo di tutti i settori.
Questo volume di entrate proviene dal
movimento turistico, alberghiero ed
ex–
tra-alberghiero e di transito, nelle di–
mensioni e secondo l'ammontare medio
giornaliero di spesa turistica (ponderato
secondo tipi e categorie nelle singole
province), stimati dai singoli
E.
P.
T.
L'apporto del turismo degli stranieri è
stato stimato in 31,8 miliardi di lire,
pari al 27,2 per cento del prodotto lor–
do turistico complessivo: di qui l'im–
portanza determinante di questa compo-
PROVINCE
Novara
Torino
Vercelli
Cuneo
Alessandria
Asti
PIEMONTE
DENSITÀ TURISTICA
Presenze per residente
16,3
8,4
7,1
6,8
5,8
5,8
7,3
Nella formulazione di ipotesi di sviluppo
del turismo in Piemonte occorre conside–
rare le profonde evoluzioni che caratte–
rizzano
il
turismo in Italia e nel mondo.
Dal lato della domanda dei servizi turi–
stici, anche in Piemonte è sempre più
viva l'aspirazione a trascorrere attiva–
mente il tempo libero. Al tempo stesso
sono in aumento lento, ma costante, la
disponibilità di tempo libero e la dispo–
nibilità di spesa per il tempo libero.
I!
trascorrere attivamente il tempo li–
bero diviene sempre più un mezzo di
La val di Susa
è
disseminata
di numerose e importanti stazioni
di sport invernali e di soggiorno estivo
quali Oulx, Sauze d'Oulx-Sportinia
e Bardonecchia.
Nella foto: la cima Jafferau
nente del movimento, cui devono essere
indirizzate le iniziative promozionali e
di richiamo.
Alla formazione del prodotto lordo delle
attività turistiche partecipano le diverse
province e aree piemontesi secondo il
peso che i relativi movimenti esercitano
sul movimento regionale; particolarmen–
te forte l'affermazione economica del tu–
rismo nel novarese con un prodotto lordo
turistico pro-capite di 67 .000 lire annue.
Nel corso del 1966 si stima inoltre che
nel complesso delle attività turistiche
(attività ricettive alberghiere ed extra–
alberghiere, attrezzature turistiche, di ri·
storo e divertimento; attività commercia–
li indotte dal turismo, escluse le attività
dell'edilizia e dei trasporti, bancarie, ecc.
indotte dal turismo) siano state effettuate
in Piemonte circa 8,9 milioni di giornate
lavorative pari a circa 33 mila addetti–
anno, o 90 mila addetti in alta stagione.
Le province di più alta densità turistica
(presenze turistiche per residente) sono
anche quelle in cui si manifesta la mag–
giore intensità economica (prodotto lor–
do per residente) :
DENSITÀ ECONOMICA
Prodotto lordo turistico per residente (lire)
67.590
25.600
17.300
23.800
20.014
16.580
28.280
informazione e di formazione, destinato
a incidere profondamente sui modelli
culturali.
Inoltre, la mobilità degli stra–
nieri e degli italiani nel territorio , a
breve, a medio e a largo raggio, è in
continuo aumento, soprattutto per
ef–
fetto della ancora elevata elasticità della
motorizzazione rispetto al reddito.
.
Corrispondentemente le spese per
il
tem–
po libero manifestano un aumento più
che proporzionale rispetto alla dinamica
dei redditi; le evoluzioni in corso nei
paesi a redditi medi più elevati dell'Ita-
lia forniscono una valida conferma di
questa ipotesi.
Occorre ancora considerare che l'incre–
mento della domanda di servizi turistici
in Italia e anche in Piemonte è ancora,
in parte notevole, determinata dall'in–
gresso di nuovi consumatori di servizi
turistici; l'incremento dell'occupazione,
l'elevamento dei salari e dei sottosalari
delle masse del Mezzogiorno e anche il
miglioramento dei redditi delle masse
contadine, determinano ogni anno l'in–
gresso di nuovi consumatori di servizi
turistici. Infine, occorre sottolineare il
grande incremento della domanda di ser–
vizi turistici da parte di stranieri, per
il
transito e per il soggiorno; l'attrazio–
ne esercitata sui turisti stranieri è stata
sollecitata soprattutto dall'apertura dei
trafori.
E
si può prevedere che
l'aper–
tura di nuovi trafori, e segnatamente di
quelli del Frejus, del Ciriegia e della
Croce,
potranno rompere definitivamen–
te l'isolamento del Piemonte miglioran–
done la capacità di attrazione nei riguar–
di dei turisti stranieri.
Per ottenere questo risultato si dovrà
continuare a potenziare al massimo l'at–
tività di promozione verso l'estero rivol–
ta a sollecitare la domanda di servizi
turistici in Piemonte da parte degli stra–
nieri, componente che costituisce un con–
tributo decisivo allo sviluppo del turismo.
in Piemonte.
Dal lato dell'offerta dei servIzI tUrIStiCI,
sono in corso profonde modificazioni
strutturali anche in Piemonte; accanto
alla piccola impresa a gestione familiare
si sono sviluppate le imprese turistiche
di maggiori dimensioni, anche per
ef–
fetto dell'apporto di capitali e
di
capa–
cità manageriali provenienti dall'esterno
delle aree turistiche, e in generale accu–
mulati in altri settori di attività eco–
nomICa.
Turismo extra-alberghiero
L'albergo tradizionale di ogni categoria
subisce una lenta, ma precisa evoluzione,
poiché esso deve sempre di più soddi–
sfare le esigenze di una domanda in ra–
pido sviluppo qualitativo e quantitativo.
Molto spiccata appare in Piemonte la
tendenza verso la casa-albergo, da un
lato, e verso l'albergo nel quale non si
consumano tutti i pasti, ma nel quale
si dorme e si consumano pasti solo quan–
do non si verificano spostamenti.
Contemporaneamente, si osserva
l'esplo–
sione del turismo extra-alberghiero:
al–
loggi, case e ville in affitto e in proprietà
di non residenti, campeggi, case per fe–
rie, colonie, alberghi della gioventù, di
organizzazioni . sociali e religiose, ecc.
Questo settore ha raggiunto in Piemonte
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