

possa essere poco agevole separarle nella curva estrema dell’alta valle
padana lo ammettiamo pel graduale passaggio dal regime appenninico
a quello alpino, ma per nulla confondibili l ’una coll’altra più a Nord,
dove più caratterizzati e differenziati erano i meccanismi di formazione.
D’altronde se nel
villafranchiano
domina il carattere fluvio-lacustre,
nel
diluvium antico
abbiamo dominante il carattere torrenziale. Questo
però non toglie che questa ultima formazione presenti delle variabilità assai
forti e ripetute nella sua massa; in genere è costituita da ciottoli più
o meno voluminosi, più o meno conservati od alterati, più o meno sal
damente riuniti gli uni agli altri dipendentemente da natura di rocce, da
distanza dall’apice della conoide, da variabilissime circostanze che hanno
influito nella formazione, dalla natura delle acque imbeventi nei tempi
diversi; epperò noi troviamo frequentissimi ed anche bruschi passaggi ri
petuti a varii livelli da lenti argillose o marnose a seconda dei luoghi a
sabbie fine o grossolane a banchi di ciottoli più o meno voluminosi;
questi diversi modi di presentarsi si ripetono anche più volte ed a brevi
intervalli verticali e si hanno innesti di ghiaie, sabbie e lenti argillose o
marnose con impronte o residui vegetali. Non havvi regolarità di divi
sione come per materiali sedimentati, ma quel confuso alternarsi, ed
anche rapido, caratteristico di formazioni fluviali, rispondenti a periodi
di relativa violenza o tranquillità nel processo di trasporto e di abban
dono dei materiali fluitati ; esamineremo più minutamente tali fatti e
vedremo come insostenibili siano certe opinioni emesse in proposito dal
Sacco; intanto per ora ci limitiamo a constatare che avviene in questo
diluvium antico
quello che avviene in terreni in via di formazione anche
oggidì per meccanismo e processo identici.
È formato il
diluvium antico;
interviene un nuovo sollevamento. Le
correnti acquistando maggiore caduta riescono ad incidere il
diluvium
antico
, lo demoliscono in aree enormi ; lasciano delle cornici
diluviali
antiche
o sui fianchi vallivi a grandi altezze o riempimenti di esso
diluvium antico
nelle insenature al riparo dalle correnti o sull’alto dei
contrafforti divisorii tra valli e valli, prima poco elevati; lacinie di questo
diluvium
rimangono nella gran valle a lato dell’alveo scavatosi dalla
corrente demolitrice; lacinie che si assottigliano tanto più quanto più si
è lontani dallo sbocco vallivo, talora foggiate a penisole terminali, ovvero
ad isole se recisi vennero gl’istmi. Sono grandi o piccoli lembi residui
triangolari colla base appoggiata alla falda montuosa, dove al riparo si
trovarono dalla distruzione per opera delle correnti. I materiali del
di
luvium antico
sono battuti in breccia dalla fiumana demolitrice, rovinano,
sono spogliati e dilavati dalle argille e materiali fini, terrosi, originarii o
di alterazione susseguente ; i ciottoli così ripuliti sono trasportati a di
DEL TERRITORIO DELLA. PROVINCIA DI TORINO
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