Table of Contents Table of Contents
Previous Page  331 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 331 / 762 Next Page
Page Background

possa essere poco agevole separarle nella curva estrema dell’alta valle

padana lo ammettiamo pel graduale passaggio dal regime appenninico

a quello alpino, ma per nulla confondibili l ’una coll’altra più a Nord,

dove più caratterizzati e differenziati erano i meccanismi di formazione.

D’altronde se nel

villafranchiano

domina il carattere fluvio-lacustre,

nel

diluvium antico

abbiamo dominante il carattere torrenziale. Questo

però non toglie che questa ultima formazione presenti delle variabilità assai

forti e ripetute nella sua massa; in genere è costituita da ciottoli più

o meno voluminosi, più o meno conservati od alterati, più o meno sal­

damente riuniti gli uni agli altri dipendentemente da natura di rocce, da

distanza dall’apice della conoide, da variabilissime circostanze che hanno

influito nella formazione, dalla natura delle acque imbeventi nei tempi

diversi; epperò noi troviamo frequentissimi ed anche bruschi passaggi ri­

petuti a varii livelli da lenti argillose o marnose a seconda dei luoghi a

sabbie fine o grossolane a banchi di ciottoli più o meno voluminosi;

questi diversi modi di presentarsi si ripetono anche più volte ed a brevi

intervalli verticali e si hanno innesti di ghiaie, sabbie e lenti argillose o

marnose con impronte o residui vegetali. Non havvi regolarità di divi­

sione come per materiali sedimentati, ma quel confuso alternarsi, ed

anche rapido, caratteristico di formazioni fluviali, rispondenti a periodi

di relativa violenza o tranquillità nel processo di trasporto e di abban­

dono dei materiali fluitati ; esamineremo più minutamente tali fatti e

vedremo come insostenibili siano certe opinioni emesse in proposito dal

Sacco; intanto per ora ci limitiamo a constatare che avviene in questo

diluvium antico

quello che avviene in terreni in via di formazione anche

oggidì per meccanismo e processo identici.

È formato il

diluvium antico;

interviene un nuovo sollevamento. Le

correnti acquistando maggiore caduta riescono ad incidere il

diluvium

antico

, lo demoliscono in aree enormi ; lasciano delle cornici

diluviali

antiche

o sui fianchi vallivi a grandi altezze o riempimenti di esso

diluvium antico

nelle insenature al riparo dalle correnti o sull’alto dei

contrafforti divisorii tra valli e valli, prima poco elevati; lacinie di questo

diluvium

rimangono nella gran valle a lato dell’alveo scavatosi dalla

corrente demolitrice; lacinie che si assottigliano tanto più quanto più si

è lontani dallo sbocco vallivo, talora foggiate a penisole terminali, ovvero

ad isole se recisi vennero gl’istmi. Sono grandi o piccoli lembi residui

triangolari colla base appoggiata alla falda montuosa, dove al riparo si

trovarono dalla distruzione per opera delle correnti. I materiali del

di­

luvium antico

sono battuti in breccia dalla fiumana demolitrice, rovinano,

sono spogliati e dilavati dalle argille e materiali fini, terrosi, originarii o

di alterazione susseguente ; i ciottoli così ripuliti sono trasportati a di­

DEL TERRITORIO DELLA. PROVINCIA DI TORINO

307