

310
PARTE li — DESCRIZIONE GEOLOGICA
trici ad essa convenienti, e nereggianti foreste ammantarono i versanti
montuosi anche là ove non sono incisi da solchi di valloni, rattenendo
sulle ripide pendici le terre, che imbevendosi delle acque di meteoriche
precipitazioni mantengono in basso le sorgive e regolano, ritardandolo, il
movimento di discesa delle acque piovane. E quando nel
periodo gla
ciale
le precipitazioni nevose furono sovrabbondanti, e le nevi si adden
sarono in ghiacciai, e questi per le valli fluirono gelidi torrenti, e ne
uscirono invadendo la valle padana, altri e caratteristici accumuli de
tritici si costituirono allo sbocco delle grandi valli, apparati collineschi
arcuati a difesa quasi dello imbocco vallivo, e nello aprirsi stesso di val
loni nella valle alpina e sui fianchi dei monti dall’azione stessa gla
ciale arrotondati, limati, foggiati in terrazze; e queste colline, e questi
accumuli e queste striscie di formazioni
glaciali
eminentemente atte
fisicamente e chimicamente alla vegetazione, si coprirono di boschi, di
vegetazione arborea, divennero aree coltivabili e su di loro sorsero bor
gate, villaggi anche a grande elevazione sui
thalwegs
delle valli.
Là dove il fenomeno
glaciale
si verificò in iscala assai vasta, la regione
ne venne così profondamente modificata che assumendo speciale fisionomia
suggerì al Desor la fortunata espressione di
paesaggio morenico
, come a
sintesi di tutti quegli speciali caratteri, di quell’aspetto particolare che
tale regione differenzia a primo colpo d’occhio da altre in cui il feno
meno
glaciale
o non fu in attività, o lo fu con minori intensità ed
energia. Ed anche questi accumuli
morenici
possono influenzare in certa
quota come regolatori benefici la discesa delle acque, od imbevendosene
ove la loro fisica costituzione lo permetta, od arrestandole in bacini la
custri raccoglienti i rapidi e sovrabbondanti deflussi da monte, imma
gazzinandoli e smaltendoli regolarmente a valle a mezzo di emissarii.
Le azioni endogene crearono le Alpi sollevandole dai profondi mari dei
tempi geologici, le acque
quaternarie
le foggiarono a diventar atte allo
sviluppo vegetativo, alla abitabilità. Le formazioni
quaternarie
nella
valle padana in corrispondenza degli sbocchi delle valli, sulle falde mon
tuose latistanti a detti sbocchi, nell’interno delle valli sono più o meno
sviluppate e con caratteri distintivi più o meno spiccati a seconda della
maggiore o minore energia e durata d’azione dell’agente acqueo sotto
forma di piogge, di nevi, di ghiacci, di torrenti, ed a seconda ancora
della maggiore o minore attitudine della roccia a subire l’azione ero
siva, degradatrice. Epperò l’ubicazione delle valli, l’ampiezza loro, la
configurazione, la costituzione geologica e petrográfica sono le princi
pali condizioni che hanno influito in pro od in contro ad una spiccata
attività geologica demolitrice e costruttrice delle acque
quaternarie.
La
ubicazione, a seconda che la valle o per latitudine o per orientazione