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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
stanza ed abbandonati a formare nuove e piii basse conoidi di deiezione,
più depresse, più espanse, a materiali più dilavati, meno alterati perchè a
quelli provenienti dalla distruzione del
diluvium antico
nuovi se ne ag
giunsero di più fresca formazione. A questa formazione possiamo dare il
nome di
diluvium recente.
Il Bruno, che si occupò e si occupa molto
attivamente di. ricerche sui terreni
quaternarii
, chiama
coni di deiezione
antichi
il
diluvium antico
e
diluvium
semplicemente i coni di deiezione
di seconda formazione. Per parte nostra, fortunati come siamo di tro
varci d’accordo col Bruno, sia per la differenza che da tempo ci aveva
colpiti tra coni e coni di deiezione, sia per la sottoposizione dei coni
an
tichi
ai più
recenti
per la parte di essi non demolita profondamente,
come ci risultò da numerosi stridii sul sotterraneo andamento delle acque,
per parte nostra crediamo che veduta l’analogia di meccanismo di for
mazione e di configurazione di questi terreni successivamente costituitisi,
si debba mantenere l’appellativo di
diluvium
per entrambi, distinguendo
l'antico
dal
recente.
Per alcune vallate alpine intervenne in seguito un nuovo fenomeno
modificatore. Straordinarie precipitazioni nevose così persistenti ed ab
bondanti si verificarono per lungo processo di tempi, tanto da non dare
origine solo per fusione a fiumane enormi creatrici di coni
diluviali,
ma puranco a correnti di ghiaccio, che incanalandosi nelle valli queste
spazzarono dalle
alluvioni preglaciali
sui fianchi ove poteva farsi sentire
la loro azione; raggiunsero l’apice dei coni di deiezione, lo erosero, per
quanto questa non sia l’opinione del Bruno, vi escavarono una conca
e sul ciglione di essa deposero un ammanto di formazione
morenica,
intanto che dalle brecce
moreniche
le acque di fusione ricoprivano a
valle il
diluvium recente
di accumuli sabbiosi, argillosi, anche ghiaiosi,
le
alluvioni glaciali.
Si verifica allo sbocco di alcune valli la troncatura
per erosione del
diluvium recente
colle
morene
sovrapposte, e più in
alto sui fianchi montuosi i resti del
diluvium antico
fuori dei limiti
dell’azione erodente glaciale.
Dopo il ritiro dei ghiacciai il torrente della valle incise e
morene,
ove
esistevano, e
diluvium recente,
scavandosi in questo un alveo più o meno
ampio secondo i casi, e deponendovi una nuova
alluvione
proveniente da
demolizione del
diluvium recente,
e da materiali di fresca formazione giunti
dalla montagna; questa nuova
alluvione,
che il Bruno chiama
postgla
ciale o hoden,
può trovarsi essere deposta o sul fondo di valle su cui scorre
la corrente ovvero anche sulle terrazze di successive sempre meno ampie
escavazioni di alvei affondantisi nel
diluvium recente.
Finalmente
Val
luvione postglaciale
potè essere scavata in più ristretto alveo occupato
dalla corrente e da
alluvione recente,
l'ultima formata o il complesso