

Iherzelitica
ed a quella
permiano-triasica,
che alla prima si appoggia a
Nord Ovest. Le erosioni in questo
diluvium
acquistano carattere strano ed
interessantissimo come ai Castelletti, al Paradiso di Trulla sopra a Spi
nette ; ivi sono veri anfiteatri di erosione, da cui si staccano strette e acu
tissime cortine residue, come muraglioni di ciclopiche rovine. Gli elementi
sono or grossolani, or minuti, or più o meno profondamente alterati. Ab
biamo veduto dei massi rilevanti di gneiss
centrale
che a prima giunta
potrebbero far credere a formazione
morenica
più che a
diluviale.
Ivi an
cora abbiamo lenti di sabbie argillose e vere argille eminentemente pla
stiche, venature, striscie di caolino ; la caolinizzazione è del feldispato or-
tose e degli elementi del gneiss
centrale ;
ancora troviamo filliti nelle
masse argillose che sono escavate ed utilizzate su vasta scala. Si riprodu
cono i fatti di Pertusio in modo identico di quelli di Rivara e Levone.
Il lavoro di demolizione del
diluvium antico
di valle dell’Orco si compiè
su iscala grandissima e si costituì per essa il cono di deiezione dell’Orco,
a caratteri distintivi meno appariscenti che non per quello della Dora Ri
paria; per ciò appunto i limiti di questa formazione sono meno nettamente
tracciati a separazione da quelle
quaternarie
vicine. Essa si costituì nel
l ’angolo compreso tra le due formazioni
diluviali
potentissime della Stura
di Lanzo e della Dora Baltea, dirette nei loro lembi esterni, la prima ad
Est 30° Sud, la seconda a Sud Sud Est; l’angolo intercluso va via renden
dosi acuto da monte a valle, epperò il cono
diluviale recente
dell’Orco
dovette acuminarsi ed allungarsi in direzione Sud Est. Ad occidente il
limite è segnato assai bene dalla linea Valperga-Pertusio-Grangioun (a Sud
Sud Ovest)-Busano-Front (ad Est 86° Sud)-Grange di Front-Rivarossa-
Lombardore-Volpiano (lungo le balze del
diluvium antico
lanzese, ad Est
30° Sud)-Brandizzo-alveo padano; nell’ultimo tratto Yolpiano-Brandizzo
il limite è indeciso per il confondersi delle alluvioni dell’Orco e della.
Stura di Lanzo, e pel rimaneggiamento grande avvenuto in queste allu
vioni per i vicinissimi alvei del Mallone e dell’Orco. Ad oriente meno
sicura è la linea limite colle formazioni
quaternarie
della Dora Baltea ;
possiamo considerarla come rispondere presso a poco al corso del torren
tello Malesina, diretto ad Est 30° Sud fin presso a San Giorgio Canavese,
poi ad Est 85° Sud fino al suo sbocco nell’Orco, doncte questo fiume-tor
rente scorrerebbe sul limite del suo cono tra esso e quello della Dora
Baltea, rispondentemente a Foglizzo, Montanaro e Chivasso, all’alveo pa
dano. Già esponemmo come ad occidente le ripiegature nel corso della
Viana, della Levona, del Mallone siano dovute all’ostacolo prodotto dal
cono
diluviale recente
dell’Orco, e difatti nelle alluvioni degli alvei ripie
gati di questi torrenti, noi troviamo rappresentati gli elementi petrografici
della valle dell’Orco; il Mallone, spinto contro il
diluvium antico
della
DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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