

DELLA PROVINCIA DI TORINO
495
potrebbe salire a Balangero, da Balangero a Corio e da Corio scendere
a Rocca Canavese e Levone; l’altro tronco da Ciriè giungerebbe pure
a Rocca Canavese o direttamente a Levone.
Altri tronchi verrebbero in sussidio nelFintervallo tra la via
sotto
alpina
e la
padana
, quali quello da Pianezza a Druent, a Venaria Reale
a Caselle, quello da Torino ad Abbadia di Stura, a Settimo Torinese,
a Volpiano, la provinciale Caselle-San Maurizio-San Francesco al Campo-
Front-Busano-Valperga, il tratto Ciriè-San Carlo-Vauda di Front-Bar-
bania-Rivara. Da Levone la
sottoalpina
farebbe un leggero giro per
giungere a Rivara donde seguirebbe per Pertusio a Valperga ove sa
rebbe raggiunta dalle due provinciali da San Maurizio e da Rivarolo e
pel tronco già costrutto giungerebbe allo sbocco della valle dell’Orco a
Cuorgnè. Da Cuorgnè il tragitto è indicato dall’attuale per Castella-
monte e Parella ad Ivrea, che grande sussidio riceverebbe pei paesi
sottostanti dalla Rivarolo-Ozegna-Castellamonte, dalla Rivarolo-Ozegna-
Agliè-Bairo-Bettolino, dalla Rivarolo-San Giorgio-Strambino. Da Ivrea è
costrutto il tronco che superando la Serra conduce a Mongrando e Biella
in provincia di Novara, che può essere aiutato col porre in comunica
zione i paesi dall’Ovest all’Est parallelamente al Po dalla via che da
Ivrea conduce a Cavaglià, e dall’altro che, costrutto il ponte sulla Dora
Baltea, unirà Strambino a Tina ed Albiano. La costruzione o sistema
zione di una strada
sottoalpina
allacciante gli sbocchi di valle, riunita
colla
padana
od anche con un arco stradale intermedio per mezzo delle
irradianti e di tronchi obliqui, coprirebbe questa regione piemontese ed
in ispecie la canavese di una razionale rete stradale, che renderebbe
possibile 1’ utilizzamento di molte terre ora o improduttive o scarsamente
produttive, e darebbe uno slancio salutare al commercio locale tra
borghi e borghi, commercio che è oggidì in gran parte ucciso dall’at
trazione verso Torino. E questi fatti si impongono colla loro evidenza e
s’imposero fin da tempo, tanto che sorse altre volte l’idea di una fer
rovia
sottoalpina
, di cui parte sarebbe stata quella vagheggiata da Ivrea
a Biella, al lago Maggiore pochi anni or sono, come scorciatoia ferro
viaria da Torino al Gottardo. Non è nostra intenzione ora trattare questo
argomento pel quale facemmo degli studi in proposito, ma di insistere
presso le autorità provinciali e governative per ciò che si studii, si
prenda a cuore il tracciato di strade parallele alla falda alpina che
saranno di grandissimo vantaggio a venire. Le difficoltà che possono de
rivare dai due altipiani di Fiano e delle Vaude non sono poi tali da
arrestare l’opera benefica invocata; le strade possono vincere queste
difficoltà quando ideate, progettate, costrutte con ogni regola d'arte, e
colle spese necessarie per una buona costruzione ed una lunga durata;