Table of Contents Table of Contents
Previous Page  514 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 514 / 762 Next Page
Page Background

4 9 0

PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

anche assai profondi, irradianti e divergenti verso l’esterno laterale,

sale e si fonde insensibilmente coi pendìi montuosi. È eroso profonda­

mente dai torrenti limitanti al Sud, dalla Stura settentrionale nel suo

mezzo, che si scavò un alveo triangolare terrazzato, profondo, e dalla

Fandaglia e dal Mallone al Nord, sovraincombente per 30, 40, 50 fino

ad 80 metri sugli alvei sottostanti. È desso evidentemente per la sua

relativa elevazione un impedimento alle comunicazioni nel senso tras­

versale al suo andamento di massimo sviluppo, impedimento però non

insuperabile.

Al cono ora mentovato fa seguito quello dell’Orco coll’angolo inter­

posto tra Rivara e Corio, nel quale si adattano anche assai elevati gli

speciali coni di

diluvium antico

della Yiana e del Mallone. Il cono

dell’Orco,

diluvium recente

, è assai depresso in confronto di quello della

Stura settentrionale ; cessa al piede della falda alpina senza pas­

saggio graduale, essendo poi quella ricoperta da lembi

diluviali antichi

nella vailetta della Gallenca, della Piova, della Malesina. L’Orco scorre

tra il suo proprio cono e quello della Dora Baltea. Fra i due abbiamo

il solito angolo presso monte rispondente alla valletta della Malesina e

di Baldissero.

Il cono della Baltea,

diluvium recente,

forma le terrazze ad Est

della Malesina e dell’ Orco; fu eroso ampiamente dall’antico ghiac­

ciaio di valle d’Aosta, ed è quindi al margine di erosione ricoperto

dal

morenico;

l ’interno del bacino d’erosione è depresso di 30 ed anche

più metri per rispetto al piano inclinato

diluviale extramorenico.

La

Dora Baltea al suo uscire dal bacino di erosione

glaciale

incide pro­

fondamente il cono di deiezione del quale appena piccola porzione ad

occidente entra nel territorio provinciale torinese.

Epperò abbiamo coni di deiezione di

diluvium recente

, di cui il

torrente segue un lembo laterale col suo alveo, per ciò che non indi-

gato allo sbocco o da rupi o da colline

moreniche

esso potè comoda­

mente aprirsi nel basso cono una breccia ed una via sui fianchi; a

questo tipo appartengono i coni del Pellice, del Chisone, dell’Orco; per

cui una via di comunicazione dalla curva interna sinistra del Po collo

sbocco delle valli deve risalire sulla faccia del cono lasciando in di­

sparte il torrente. Abbiamo coni di deiezione di

diluvium recente

de­

pressi relativamente, erosi all’apice da azioni

glaciali,

scavati quindi in

una conca, allo sbocco vallivo, recinta da un baluardo

morenico :

il

torrente arrestato in lago nella conca si aprì poi un alveo stretto, si­

nuoso profondo ; epperò anche in questo caso, cui rispondono i coni delle

due Dorè, la via dal Po allo sbocco di valle risale sulla faccia del

cono e valica il cordone di sbarramento

morenico

, per scendere nell’in