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DELLA PROVINCIA DI TORINO

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terno della conca costeggiandola su uno dei fianchi. Abbiamo coni di

deiezione elevati molto, di

diluvium antico

, che il torrente erose pro­

fondamente ed ampiamente nel mezzo per ciò che frenato dalle rupi

laterali non poteva gettarsi di fianco, e per questo alveo passa la via

dal Po allo sbocco vallivo, come in quello della Stura settentrionale.

Ammesso quindi come di prima necessità un sistema stradale irra­

diante dalla curva del Po fra Chivasso e Carmagnola, teoricamente le

diverse linee dovrebbero tendere dal Po allo sbocco delle valli o risa­

lendo superficie di coni od alvei mediani d’erosione di essi; nell’atto

pratico le differenze speciali sumentovate possono influire sull’andamento

delle arterie stradali di allacciamento delle valli al gran tronco stradale

che parallelamente al Po deve scendere la valle padana. Nel caso nostro

a deviare dalla teorica naturale direzione queste arterie stradali inter­

viene il fatto che esse non partono dal Po dai punti corrispondenti alle

influenze nel fiume maestro dei torrenti scendenti dalle valli, ma sibbene

da un unico centro d’irradiamento, Torino; quindi la deviazione in

questione sarà tanto più forte, quanto più distano le valli col loro

sbocco dal punto occupato da Torino. Siccome poi queste linee stradali,

tante quante son le valli principali, vanno via divergendo di mano in

mano che salgono verso sbocchi vallivi, ne nasce la necessità di tronchi

sussidiarli intercalati o da essi diramantisi per servizio o delle valli

minori, ovvero dei tratti superficiali dei coni interposti tra le arterie

stradali principali troppo fra loro distanti.

A questo sistema di arterie principali e di tronchi secondarii diretti

dal Po verso le Alpi, si deve aggiungere un sistema normale ad esso,

o parallelo all’asse della valle padana ; quindi occorre un tronco stra­

dale lunghesso il Po sulla sinistra, un’arteria che parallelamente al Po

allacci fra loro gli sbocchi di valli, e possibilmente un arco stradale

intermedio, provvisti questi tre archi concentrici di comunicazione di

tronchi d’ordine inferiore che circolino negli spazi trapezoidali lasciati

dal reticolato stradale duplice a seconda le esigenze. Si comprende

agevolmente che al sistema ad archi paralleli alla curva del Po debbano

ostare maggiormente i rilievi e le depressioni rispondenti a coni di

deiezione, od a residui di essi, a solchi tra i coni interposti, ad alvei

di erosione in essi scavati.

Vediamo come la viabilità del territorio provinciale torinese risponda

a questo concetto generale. Per unire la sinistra del Po presso Villa­

franca Piemonte collo sbocco della valle del Pellice occorre sistemare e

rettificare la strada che da Villafranca sale a Cavour e da Cavour si

porta a Bibiana, valicando poi il Pellice per immettere presso Briche-

rasio nella provinciale diretta a Torre Pellice; l’attuale sinuosissimo