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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA
riazioni nelle condizioni climatologiche, igrometriche, pluviometriche, ecc.
dell’atmosfera da anno ad anno ; poi come calcolare esattamente il va
lore delle perdite per evaporazione variabile da stagione a stagione, da
anno ad anno, per assorbimento dei vegetali, del terreno, delle rocce,
condizioni estremamente varie nei tempi e nei luoghi? Epperò al giorno
d’oggi noi possiamo dire di mancare affatto di dati sulla portata delle
correnti, non essendo attendibili i calcoli fatti
a priori
basati sullo
sviluppo superficiale e sullo spessore della falda acquea annua. La por
tata di una corrente scendente da una valle alpina nelle varie epoche
dell’anno dipende in modo essenziale dal suo modo di approvigiona-
mento, di alimentazione. A seconda delle latitudini ed altitudini, a
seconda ancora della configurazione orografica le accolte di nevi inver
nali si potranno fare più o meno abbondanti, ed, indipendentemente dalle
condizioni variabili di anno in anno della quota di cadute nevose, dare ori
gine a riserve nevose capaci di alimentare per fusione per più o meno lungo
tempo e più o meno riccamente il corso d’acqua della valle. Ove poi le nevi
persistono, ad un’altezza ove s’incontri la media di temperatura 0° tanto
nel suolo quanto nell’atmosfera, esse si accumulano, si comprimono, si ad
densano e dànno origine ai ghiacciai. I ghiacciai sono vere masse fluenti,
sono correnti molto lente nel loro moto di discesa subordinatamente allo
stato fisico speciale dell’acqua che le costituisce ; preludiano come torrenti
solidi ai torrenti liquidi; hanno le loro
piene
e le loro
magre
con ef
fetti un po’ diversi e molto più lenti a prodursi; un sèguito di anni
molto nevosi, di estati poco calde, condurrà ad un aumento nell’alimen
tazione della parte superiore del ghiacciaio, aumento che si tradurrà
gradatamente pei diversi anni consecutivi nello spessore, nella lun
ghezza del ghiacciaio successivamente nelle varie parti di esso da monte
a valle; questa
piena
impiegherà un certo numero di anni a trasmet
tersi dall’alto al basso ed al termine del ghiacciaio si tradurrà in un al
lungamento di esso ; in senso identico la
magra
succederà a periodi di
anni di scarse nevicate, ed estati calde e si trasmetterà dall’alto al basso
con un abbassamento nello spessore, ed un restringimento nella corrente
glaciale, ed in ultimo in un indietreggiamento del ghiacciaio. Tutto ciò
indipendentemente dal moto proprio di deflusso delle masse glaciali. Il
fiume ha
piene
che lo ingrossano ma non ne allungano il corso, il ghiac
ciaio ha
piene
che lo ingrossano e ne allungano il corso. Non è qui
luogo per trattare della
dinamica glaciale
, ma occorre constatare come
il ghiacciaio fondendosi nella buona stagione, a seconda i luoghi, in
ragione di 4 a 7 centimetri al giorno, sia una vera e rilevante causa di
alimentazione del corso d’acqua della valle. Si comprende ancora come
diversi debbano riuscire i caratteri della corrente che si forma, o da