Table of Contents Table of Contents
Previous Page  528 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 528 / 762 Next Page
Page Background

5 0 4

PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

riazioni nelle condizioni climatologiche, igrometriche, pluviometriche, ecc.

dell’atmosfera da anno ad anno ; poi come calcolare esattamente il va­

lore delle perdite per evaporazione variabile da stagione a stagione, da

anno ad anno, per assorbimento dei vegetali, del terreno, delle rocce,

condizioni estremamente varie nei tempi e nei luoghi? Epperò al giorno

d’oggi noi possiamo dire di mancare affatto di dati sulla portata delle

correnti, non essendo attendibili i calcoli fatti

a priori

basati sullo

sviluppo superficiale e sullo spessore della falda acquea annua. La por­

tata di una corrente scendente da una valle alpina nelle varie epoche

dell’anno dipende in modo essenziale dal suo modo di approvigiona-

mento, di alimentazione. A seconda delle latitudini ed altitudini, a

seconda ancora della configurazione orografica le accolte di nevi inver­

nali si potranno fare più o meno abbondanti, ed, indipendentemente dalle

condizioni variabili di anno in anno della quota di cadute nevose, dare ori­

gine a riserve nevose capaci di alimentare per fusione per più o meno lungo

tempo e più o meno riccamente il corso d’acqua della valle. Ove poi le nevi

persistono, ad un’altezza ove s’incontri la media di temperatura 0° tanto

nel suolo quanto nell’atmosfera, esse si accumulano, si comprimono, si ad­

densano e dànno origine ai ghiacciai. I ghiacciai sono vere masse fluenti,

sono correnti molto lente nel loro moto di discesa subordinatamente allo

stato fisico speciale dell’acqua che le costituisce ; preludiano come torrenti

solidi ai torrenti liquidi; hanno le loro

piene

e le loro

magre

con ef­

fetti un po’ diversi e molto più lenti a prodursi; un sèguito di anni

molto nevosi, di estati poco calde, condurrà ad un aumento nell’alimen­

tazione della parte superiore del ghiacciaio, aumento che si tradurrà

gradatamente pei diversi anni consecutivi nello spessore, nella lun­

ghezza del ghiacciaio successivamente nelle varie parti di esso da monte

a valle; questa

piena

impiegherà un certo numero di anni a trasmet­

tersi dall’alto al basso ed al termine del ghiacciaio si tradurrà in un al­

lungamento di esso ; in senso identico la

magra

succederà a periodi di

anni di scarse nevicate, ed estati calde e si trasmetterà dall’alto al basso

con un abbassamento nello spessore, ed un restringimento nella corrente

glaciale, ed in ultimo in un indietreggiamento del ghiacciaio. Tutto ciò

indipendentemente dal moto proprio di deflusso delle masse glaciali. Il

fiume ha

piene

che lo ingrossano ma non ne allungano il corso, il ghiac­

ciaio ha

piene

che lo ingrossano e ne allungano il corso. Non è qui

luogo per trattare della

dinamica glaciale

, ma occorre constatare come

il ghiacciaio fondendosi nella buona stagione, a seconda i luoghi, in

ragione di 4 a 7 centimetri al giorno, sia una vera e rilevante causa di

alimentazione del corso d’acqua della valle. Si comprende ancora come

diversi debbano riuscire i caratteri della corrente che si forma, o da