

DELLA. PROVINCIA DI TORINO
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fusione di nevi invernali non persistenti, ovvero siasi da liquefazione
di ghiacciai specialmente per le epoche di maggiore o minor portata.
Le accolte di materiali detritici a seconda se più o meno potenti, o
ad elementi di maggior o minor mole, se ad interstizii più o meno
ampii, se ricoperte o no da vegetazione arborea od erbacea, possono
rattenere meglio o meno bene, in copia maggiore o minore, per tempo
più o meno lungo le acque di cui si sono imbevute e cederle quindi
in vario modo a forma di sorgente, che possono essere origine dei corsi
di acqua vallivi. La natura e l’assetto dei terreni può influire nello as
sorbimento maggiore o minore delle acque superficiali; queste possono
variamente circolare nelle masse rocciose, nelle
litoclasi
o spezzature di
vario ordine, e quindi dare origine, uscendo a giorno in masse acquee
rilevanti, a delle correnti importanti. Una serie di caratteri speciali
contraddistingue i torrenti o i fiumi che riconoscono per loro principal
modo di alimentazione l ’addizionarsi di acque sorgive od in sèguito ad
imbevimento di masse detritiche od in sèguito a sotterranea circola
zione nelle fessure delle rocce.
Le conche lacustri servono magnificamente di moderatori del deflusso,
di regolatori e di epuratori delle acque delle correnti montane ; si com
prende quindi come importante sia lo studio di quelle conche lacustri,
come quelle che influiscono grandemente sul regime delle correnti;
possono poi essere queste conche lacustri di varia origine, o sono de
pressioni di origine
tettonica,
o di
erosione glaciale,
o di sbarramento
glaciale,
o di sbarramento
morenico.
Noi prenderemo ad esaminare sotto il punto di vista idrologico le
varie valli alpine considerandole come prolungate fino al Po, il grande
raccoglitore dei fiumi o dei torrenti montani, il grande emungitore
delle acque vallive che sotterraneamente si dispersero nei climuli de
tritici che dalle valli stesse sboccarono a formare in varii tempi coni
di deiezione.
Cominceremo dal Sud e per ogni valle daremo quelle informazioni
idrologiche che possono essere di qualche utilità e che potemmo rac
cogliere nei nostri studii alpini, in alcuni casi diretti specialmente a
questioni idrologiche.
2. Idrologia della valle del Pellice e del C/iisone e delle
valli minori del lemina, del Noce e del Chisola.
Già nella seconda parte di questa descrizione abbiamo assodato siccome
poco adatta, e poco anche lo fosse nei tempi geologici antichi, sia la
valle del Pellice a così abbondante accolta di precipitazioni nevose da