

A n n o V I I - N . 5 - 6
c o n to
c o r r e n t e
c o l l a
p o s t a
1 9 2 7 ( A n n o V )
E D I T A A C U R A D E L M U N I C I P I O DI T O R I N O
DISCORSO DI S. E. BENITO MUSSOLINI
P R O N U N C I A T O A LLA C A M E R A !L 2 0 M A G G IO 1027 • A N N O V
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V * / . -
(Fot. Osii*Arir■- Tonno)
Onorevoli deputati fascisti : ho il vivo
rammarico, congiunto ad una profonda
umiliazione, di annunziarvi che il mio d i
scorso non sarà così breve come è nelle mie
consuetudini. Non sarà breve, perchè ho
molte cose da dire, e oggi è una di quelle
giornate in cui io prendo la Nazione e la
metto di fronte a se stessa.
Debbo poi corredare il mio discorso con
molti dati di fatto e altrettante cifre. Con
questo non voglio condividere 1 opinione
di coloro i quali affermano che i numeri
governano i popoli. No. 1 numeri non go
vernano i popoli, ma specialmente nelle
società moderne, così numerose e così
complesse, i numeri sono un elemento ne
cessario per chiunque voglia governare se
riamente una nazione.
Il mio discorso sarà quindi necessario,
irritante e divertente.
Necessario, perchè io mi sono ripromes
so di dire tutto quello che è strettamente
necessario. Non una parola di più.
Irritante, perchè dirò delle cose ingrate;
forse spezzerò qualche luogo comune nel
quale ci si adagiava.
Finalmente, la terza parte avrà dei mo
tivi polemici per i quali voi sapete io sono
particolarmente attrezzato
(Si ride)
e du
rante la quale parte io voglio divertirmi a
stuzzicare tutti gli avversari interni ed e-
sterni del Regime.
(Approvazioni).
Poi, non è detto che dovendo fare un
discorso, e sia pure un discorso di Capo
del Governo, si debba propinare tale «mat
tone» che concili il cervello degli uditori
al più profondo letargo.
D ’altra parte, dopo questo discorso, mi
riprometto di collocare sulla lingua non già
il solito bue ateniese, ma un paio di buoi ;
e non parlerò se non Tanno venturo.