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D ISCORSO DI S. K. HFNITO M I’SSO I IN I

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degne di questo onore, lo sollecitarono. Ma

io risposi con un telegramma ai notabili di

Caltagirone

(Si ride)

dicendo che fino al

1932 di ciò non si sarebbe parlato. Perchè

nel 1932? Perchè nel 1932 sarà finito il

censimento che noi stiamo preparando sin

da questo istante. Mancano quattro anni.

Ma ho deciso che entro sei mesi si devono

conoscere i risultati del censimento del

1931. Allora molto probabilmente ci sarà

una nuova sistemazione delle provincie ita­

liane, ci saranno città che diventeranno

provincie, se le popolazioni saranno state

laboriose, disciplinate, prolifiche.

(A p ­

plausi).

Intanto abbiamo realizzato l’ordinamen

to podestarile in tutti i comuni del Regno.

Quando si parlò del podestà, non pochi

furono coloro che versarono delle lacrime

sul vecchio elezionismo che tramontava

nelle competizioni amministrative.

Ebbene, la nomina dei podestà si è svol­

ta in tutta Italia senza quegli incidenti, sen­

za quei disordini che taluni profetizzavano.

Poche beghe, mediocri, e limitate a piccoli

paesi. E si capisce che, trattandosi del pri­

mo magistrato cittadino, del primo della

serie, si potesse battagliare per vedere qua­

le dei pretendenti fosse dotato delle supe­

riori virtù. Questo è umano, è naturale.

Ma il fatto è che tutti i podestà insediati, o

quasi tutti, amministrano col pieno

*

spes­

so entusiastico consenso delle popolazioni

Devo dire ai podestà d ’Italia da questa

tribuna una parola : adagio con le spese !

Io

comprendo perfettamente che il primo

podestà della serie voglia far qualcosa per

cui si dica : questo è il Colosseo

(Si ride)...

Questa è la fontana, la scuola, ecc.

Ma adagio ; bisogna che il tutto sia arie

guato alla politica del Governo, perchè al

trimenti avremo degli squilibrii ed i comuni

andranno ad indebitarsi. Non potranno pa­

gare i debiti, metteranno delle tasse e ricor

reranno allo Stato che metterà delle altre

tasse, perchè lo Stato fascista non vuole

stampare moneta.

Adagio anche con le municipalizzazioni

Questo è un residuo del vecchio socialismo

amministrativo.

(Applausi).

Adagio anche con le cerimonie, i ban

chetti e le manifestazioni (

Applausi

A p

protrazioni),

possibilmente anche con i di­

scorsi.

(Ilarità).

Intanto, con tutta calma, procederemo al

riordino delle circoscrizioni municipali :

novemila comuni in Italia sono troppi. Vi

sono dei comuni che hanno 200, 300, 400

abitanti. Non possono vivere, devon rasse

gnarsi a scomparire e fondarsi in più gran

di centri.

Un servizio ha dato risultati eccellenti :

è il servizio ispettivo. Come voi sap tie vi

sono nelle prefetture dei funzionari che

hanno il compito di andare a ispezionare

le gestioni amministrative municipali. Ve­

diamo i risultati : ispezioni che hanno ac­

certato delle irregolarità gravi, le quali han­

no portato a ll’adozione di particolari prov

vedimenti : 238; ispezioni che hanno rile­

vato piccole manchevolezze di ordine con­

tabile e senza nessuna conseguenza prati­

ca : 2041 ; ispezioni che hanno accertato il

regolare funzionamento amministrativo *

176.

Totale delle ispezioni : 2455. Dal che si

vede che il servizio funziona ed è assolu­

tamente necessario.

Così sarà necessario, ad un certo mo­

mento, addivenire alla nomina delle Con­

sulte, e questo rientrerà nel piano generale

dell’ordinamento corporativo.

Sempre su questo argomento : dovremo

finalmente delineare i confini giuridici, am­

ministrativi e morali della provincia.

Affronteremo anche la riforma del Con­

siglio di Stato, ma non è urgente. Il Con­

siglio di Stato può essere riformato anche

nel 1928; abbiamo molto tempo innanzi a

noi.

Veniamo alla polizia : fortunatamente

gli italiani stanno liberandosi dai residui

lasciati nei loro spiriti dai ricordi delle do­

minazioni straniere * asburgiche, borboni­

che, granducali, per cui la polizia rappre­

sentava una funzione odiosa, abominevole,

da evitare.

Signori : è tempo di dire che la polizia

va non soltanto rispettata, ma onorata.

(Approvazioni).

Signori : è tempo di dire

che l’uomo, prima di sentire il bisogno del­

la coltura, ha sentito il bisogno dell’ordine.

In un certo senso si può dire che il poliziot­

to ha preceduto nella storia il professore

(Ilarità),

perchè se non c ’è un braccio ar­

mato di salutari manette le leggi restano

lettera morta e vile.

Naturalmente ci vuole il coraggio fasci