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VITA CITTADINA

2(H)

nione e quell’amalgama necessaria perchè i vari

settori possano funzionare con quell’unione e re­

golarità necessaria.

Attendiamo quindi con fiducia e serenità che le

squadre torinesi, le quali per il passato hanno

sempre brillalo di vivissima luce, sappiano ben

presto ritrovare la combattività e l’ardore dei

tempi passati.

TEATR I

La maggior parte dei teatri torinesi si sono ria­

perti in settembre. La città ha ripresa la sua con

sueta animazione in questo principio di autunno

e le sale di divertimento si sono andate man mano

affollando.

Al Teatro Carignano > ha iniziato un corso di

recite Raffaele Viviani, che mancava dalle nostre

scene da parecchi mesi. Il popolarissimo attore e

autore ha avuto dagli spettatori i segni più vivi di

grande simpatia per la sua spontaneità e per la sua

personalità. Ma debuttato la sera del primo set­

tembre con

1pescatori,

quadri sentimentali di vita

marinara ed ha rappresentato in seguito i più noti

suoi capolavori, presentando al pubblico le seguenti

novità:

Tre amici un soldo

di R. Viviani, una

storia comico-sentimentale di un bravo giovane che

corbellato da tre giovinastri, che r ipu ti tutti a s­

sieme non valgono un soldo, i quali non solo vi­

vono alle sue spalle, ma approffittano del suo nome

per farne di ogni colore. La commedia ricca d ’in­

treccio, ha lasciato nel pubblico ottima impressione,

specialmente per la recitazione perfetta, spontanea,

piena di sentimento di Luisella Viviani, alla quale

il pubblico fu prodigo di applausi:

L'attore

pure

di Viviani, un lavoro ricco di argute e gustose os­

servazioni di vita vissuta, nel quale un povero illuso

che scrive commedie senza mai riuscirle a farle rap­

presentare, gabellato da alcuni corteggiatori delle

sue figliole, costoro riescono ad indurre un capo­

comico a farne rappresentare una, ma beffeggiato

anche dai suoi amici e dalle loro false promesse,

apre definitivamente gli occhi e li scaccia tutti di

casa:

’O bello guaglione

di S. Ragosta, una vi­

vace commedia che ha tenuto per tre ore il pub­

blico nella più schietta ilarità pel suo gustoso

intreccio e nella quale Viviani ha portato i doni

inesauribili della sua comicità e delle sue ma­

gnifiche risorse di grande artista;

Pezzecaglie

di

Ferdinando Paolieri, una semplice novella sceneg­

giata toscana, ridotta in dialetto napoletano da Vi­

viani, nella quale spira u n ’aria di sentimento, di

bontà e di moralità. Nella sua serata d ’onore Raf­

faele Viviani ha rappresentato tre suoi lavori:

Circo

equestre Sgueglia, Sotto a un lampione

e

Fiamme

der core,

monologo romanesco, ottenendo dal pub­

blico una grande, spontanea dimostrazione di sim­

patia.

Al Teatro Vittorio Emanuele si è presentata

agli spettatori la compagnia di operette Riccioli

della quale è

soubrette

Nanda Primavera. La com­

pagnia ricca di ottimi elementi e di un repertorio

prevalentemente italiano ha debuttato con una no­

vità prettamente italiana, che ha quale protagonista

una delle più allegre maschere nostre:

Stenti

-

elio

.

Il libretto dell’operetta è stato scritto da Ferdinando

l ’aolieri e da torelli; la musica dal maestro Cu-

scinà. il lavoro è di ambiente storico. L’azione si

svolge a Firenze nel 1600 alla corte di (Cosimo III,

granduca di Toscana. Alla nuova produzione ha

arriso il più lieto dei successi;

Silhouette

del mae­

stro Bellini;

L'acqua cheta

una delle migliori

operette-dei Retri, tutta risonante di canti toscani,

Terra del sole

dei giovanissimi maestri Goffredo

Barboni e Flaminio Co* '

unione all’autore

Fnzo Marini ; la rivista di Fiorita e (Carbone

Fac­

ciamo un'ipotesi!...

che ha un contenuto di pa­

recchie cose buone ed

lo e te

del maestro Rava­

nelli che è riuscito a mettere in evidenza le sue

ottime qualità musicali. Nanda Primavera ha con­

quistato con la sua briosità ed eleganza il pubblico,

come pure il Riccioli, comicissimo. Anche gli altri

artisti, tra i quali la Bazan, il Perucca e la prima

ballerina Boremann, si dimostrano assai affiattati

ed efficaci.

Al Teatro Rossini > ha debuttato la compagnia

veneta che fa capo a (Cesco Baseggio, nuova per

la nostra città, ma che si è immediatamente affer­

mata per la sua inquadratura e perfetta recitazione

dei suoi componenti. Ha iniziato il corso delle sue

recite con una novità :

L'omo che no capisce gnente

di Domenico Varagnoli; una commedia comico­

sentimentale di vecchio stampo veneziano che ha

divertito

e

nello stesso tempo commosso il pub­

blico, il quale ha ammirato e manifestato tutta la

sua simpatia per la vivacissima arte di Cesco Ba­

seggio. Un’altra novità che ha avuto le migliori

accoglienze da parte degli spettatori è stata

La fa -

brica dei piavoli

di A. Rossato, commedia gaia di

pretto sapore veneziano che si svolge in una origi­

nale

e

curiosa cornice di Venezia del 1820.

La sera del 21 settembre ha fatto ritorno sulle

scene popolari del Rossini il comm. Mario Casa-

leggio, dopo una lunga e fortunata tournée ameri­

cana. 11 pubblico ha tributato al popolare attore ed

alla sua compagnia calorose accoglienze. Come

spettacolo di presentazione la Compagnia Casa-

leggio ha scelto una novità:

Turin n ’rivista

biz­

zarria in tre atti di Barbero con musica del mae­

stro Chiri. Due contadini lasciano il paese natio e

vengono a Torino dove assistono ad un ’infinità di

scene della vita cittadina diurna e notturna. Un fi­

nale patriottico nel quale Emanuele Filiberto, sceso

dal suo monumento, s ’incontra con un fante in grigio