

FRA I LIBRI
L ’ordinamento corporativo, la funzione della magistra
tura del lavoro e la nuova dogmatica sono riassunti in chiara
sintesi: i tre capitoli hanno in poche pagine la dovizia di
un trattato completo.
Passando agli «Elementi dell’interpretazione del diritto
nuovo », fa affermazioni degne di rilievo:
*
L ’interprete deve anzitutto affinare il tecnicismo giu
ridico. guardandosi però dal cadere in un astrattismo, che
può diventare incomprensione della vita »: «si deve formare
un giudizio proprio sugli istituti del nuovo ordinamento,
assoggettarli alla critica e coordinarli, tenendo presenti i
cardini della dottrina fascista » e «non giurare mai sull'au
torità degli altri che hanno studiato la materia, qualunque
sia il loro valore e la loro reputazione ». Regole auree, di
cui l’ultima è magnifica espressione di quel temperamento
personale dell’A., che gli ha valso simpatie generali e car
riera brillante.
Anche nel magistrato egli vede la necessità dell’uomo
nuovo: «Irrigidirsi nelle concezioni e nei metodi vecchi e
specialmente nel cosidetto metodo giuridico puro, significa
lasciarsi sorpassare dalla realtà, che procede gonfia di lie
viti nuovi, riplasmando costumi, leggi, ordinamento ».
E con siffatti sentimenti politici e concetti giuridici
l’A. penetra nel campo del diritto e della procedura penale,
commentandoli neH'assieme e nei punti essenziali; dà uno
sguardo alle innovazioni del diritto privato, anche in rap
porto alle leggi concordatarie, per congedare il lettore sopra
il diritto processuale del lavoro, a cui dedica pagine nutrite
di illuminanti considerazioni.
F. G.
L e o n id a R e p a c i,
Potenza dei fratelli Rupe.
Edizione Ce-
s^hina. Milano.
L .
15
.
Non occorre presentare l'autore, che ha al suo attivo
numerose pubblicazioni, una delle quali,
I fratelli Rupe,
riportò lo scorso anno il premio Bagutta. Il presente ro
manzo costituisce la seconda parte della trilogia, di cui i
Rupe sono i protagonisti. Le doti e le qualità del Repaci
che lo segnalarono nella prima parte, sono riaffermate ed
accresciute in questo poderoso volume di 750 pagine in
cui passano tre anni di storia, dall'eroismo dei bersaglieri
italiani a Sciarasciat al trasporto funebre del tribuno Gio
vanni Jaurès nel Pantheon di Parigi.
La vita politica italiana del periodo prebellico vi è
descritta in modo mirabile con analisi lucida ed acuta. Un
profondo senso di umanità che commove, anima tutto il
racconto, le cui linee sono veramente grandiose. Qualche
difetto di stile che si notava nel primo volume è qui scom
parso. La terza parte non sarà inferiore a questa seconda,
e viva è l’attesa di essa nel pubblico.
F
o r t u n a t o
R
iz z i
,
Francesco Petrarca e il decennio parmense
(1341-1351). Soc. Editrice G. B. Paravia e C. Volume
in-160. di oltre 500 pagine, con 12 tavole fuori testo.
L. 20.
L ’opera è frutto del lungo lavoro di un appassionato
studioso del Petrarca, che si pubblica sotto gli auspici della
R. Deputazione di Storia Patria per le Provincie Parmensi.
Opera di storia documentata e di penetrante psicologia
ad illustrazione del periodo più intenso e tormentato del-
l’Uomo e del Poeta. Dall'esame attento delle opere e dei
documenti, che a quel decennio si riferiscono, esce in luce
una figura del Petrarca per più rispetti diversa da quella
comunemente nota; molti angoli oscuri della sua anima e
della sua vita sono qui nuovamente illuminati. E ne esce
anche la dimostrazione che il periodo centrale della vita
del Poeta è in grandissima parte d'ispirazione e d'opere
prettamente italiane.
A
u g u s t a
T
a u r is o r u m
è il titolo di una pubblicazione
trimestrale di propaganda edita dal Comitato delle Manife
stazioni torinesi e diretta dal dott. Raoul Foni. Illustrata
da nitide e belle fotografie di Torino essa contiene scritti
del Segretario Federale, del Podestà e di altri scrittori.