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torinesi in funzione di modelliate con rispettive collezioni

di modelli ove signoreggerà certamente la genialità della

confezione italiana.

t Sono ammesse al Convegno tecnico solo le persone

rappresentanti ditte grandi, medie e piccole, che per ragione

del loro normale lavoro e per la loro clientela privata pos­

sono essere acquirenti di prodotti attinenti alla moda, dalle

stotte agli accessori, dal modello alla torma di cappello.

«Come ho detto, il tentativo è audace, ma gli sviluppi a

cui tendiamo ci dànno animo a sperare di poter giungere,

in un tempo non lontano, a risultati veramente pratici e

completi.

« Il Governo Nazionale ha concesso ai partecipanti al

Convegno tecnico della Moda il ribasso del 50 % sulle fer­

rovie da ogni stazione d'Italia.

La concessione di cui molte sartorie, negozianti di

tessuti e accessori della moda si varranno, certamente è

nuova ed eccezionale e vale a misurare l ’alta ed immediata

comprensione del Governo Fascista. doU'importanza che

esso annette a queste riunioni e delle sicure promesse che

vi ravvisa.

« È quasi un dovere, dunque, per i nostri commercianti,

per le sarte ed i sarti di tutta Italia, di convenire a questa

prima riunione esclusivamente organizzata per loro, perchè

abbiano idee, orientamento, coordinamento di azione, perchè

si sentano sorretti e consigliati.

«L ’Ente vuol assecondare e favorire i vostri sforzi, o

magnifici artefici della moda. l'Ente vuole oggi collegamento

e reciproca collaborazione tra le vane categorie, disciplina

di creazione e realtà di direttive poiché la moda non sosta.

« Le mète ce le ha segnate il Duce nostro, quando con­

segnò a Torino, coU'Ente, chiavi e sigillo della potestà

nuova, che Egli intuì potenzialmente racchiusa nelle nostre

attività della moda.

* Egli solo, solo il Fascismo con la sua forza dinamica

e realizzatrice potè concretare ciò che molti, per molte volte

tentarono senza riuscirvi mai.

« Portare alla ribalta della nuova azione economica i

più eletti tra ideatori e realizzatori della moda — della

moda — qui intesa nel senso più largo e profondo, moda

femminile e maschile, moda del vestito come del cappello,

della tibia, del gioiello, del profumo e della calzatura, moda

che unisce in un solo àmbito di lavoro l’artista del disegno

e della foggia, il produttore dell'elemento che il confeziona­

tore dell'oggetto dovrà utilizzare per creare l'articolo di

abbigliamento.

« I dieci minuti urgono e non ho parlato alle Signore,

la cui disciplina e consenso sono fattori decisivi della vit­

toria, della duplice vittoria che vogliamo perseguire per il

prodotto nazionale e per le realizzazioni nazionali.

«Se si vuol parlare di vittoria si parla di slancio, di con­

sapevolezza, soprattutto si parla di fede e di volontà.

«La donna italiana è mirabilmente fornita di queste

virtù. Io sono certissimo che essa sarà la migliore nostra

alleata, non perché io la veda, nella sua linea squisita,

drappeggiata di qualche costume regionale, no, ma sempli­

cemente perché so che poco a poco essa sarà indotta a chie­

dere od a preferire, almeno, il prodotto del lavoro italiano,

quando esso sarà tale da appagare la sua acuta sensibilità

estetica; e ciò perché la donna italiana sa come si possa

essere squisitamente donna e tenacemente italiana.

• Questo sentimento essa ha nell'anima, ma meglio oggi

glielo insegna ed istilla il Fascismo ■.

L lM a i m d w M M i a IX F i r n del Ciclo

e M Motociclo

Nel Palazzo della Società Promotrice delle Belle Arti al

Valentino è stata inaugurata il 3 mano la nona Fiera del

Ciclo e del Motociclo.

Presenziavano alla cerimonia, oltre all'oo. Buronzo, pre­

sidente della Federazione Fascista autonoma Artigian-

d’Italia, S. E. il Prefetto, il Segretario Federale, il Podestà

e numerose altre personalità politiche ed industriali.

Il presidente del Comitato organizzatore della Fiera

ha brevemente passato in rassegna le attività della manife­

stazione che ha contribuito al progresso della tecnica ciclo­

motociclistica e ad incrementare il commercio facilitando

notevolmente gli scambi e gli acquisii. Ha quindi comuni­

cato che la rassegna di quest’anno comprende ben novanta

marche di ciclo motociclo ed accessori fra le quali oltre

l’8o per cento nazionali. Infine ha espresso alle autorità e

ai gerarchi la devozione e la gratitudine dell'Artigianato e

dell’industria ciclo-motociclistica perchè hanno voluta l’at­

tuazione della provvida legislazione che tanto contribuirà

allo sviluppo del motociclismo italiano e che è la dimostra­

zione della benemerenza del Regime verso i produttori

nazionali.

S. E. Il Conte C u m M a ria Do Tocchi

di Tal C lu n o a

p ro fe sso re Be lla no e tra Università

La Facoltà di lettere e filosofia della nostra Università

ha accolto con voto unanime e per acclamazione la proposta

del sen. prof. Cian per il conferimento a S. E. il Conte Cesare

Maria De Vecchi di Val Cismon della libera docenza nella

Storia del Risorgimento italiano.

La notizia tosto diffusa negli ambienti universitari vi

ha provocato dovunque il più schietto entusiasmo.

A l telegramma indirizzatogli dal Rettore prof. Pivano,

esprimente la profonda esultanza di tutta l’Università nel

riaverlo Maestro, S. E. il Conte De Vecchi si è compiaciuto

rispondere:

_

È per me altissimo onore ritornare all'Alma Madie

Università di Torino donde ho mosso i primi pani per una

vita combattuta e laboriosa e ritornare per insegnare la

Storia del Risorgimento. Ne ringrazio te, rettore ed amico

carissimo e l’amico e maestro Cian. Ne ringrazio ancora

camerati professori soprattutto per l’affettuosa prova che

avete voluto darmi e che mi è sinceramente cara.

■D

b

V

ecchi

di

V

a l

C

ismon

».