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VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

ALBA (Via).

Parallela a sinistra del corso Vercelli, da via

Carmagnola a via Cuneo (ora occupata dalle officine Fiat).

Alba, città del Piemonte, nella provincia di Cuneo presso

la confluenza del fiume Cherasco col Tanaro. È un fiorente

centro agricolo e commerciale,

sopratutto de’ tartufi bianchi e

con Asti e Dogliani uno de’

maggiori centri vinicoli del I*ie-

monte. A pochi chilometri da

Alba si erge il castello di Pol-

lenzo. Nell’età romana il suo

nome era

Alba Pompeia,

ci re­

stano ancora avanzi e ruderi.

Nel riordinamento provinciale

apparteneva alla vasta pro­

vincia della Liguria. Nel Medio

Evo lottò contro il Barbarossa.

Fra gli edifici notevole è il

duomo di S. Lorenzo di stile

gotico-lombardo. Fra gli uomini

illustri che vissero in Alba è

Gerolamo Vida, per oltre trenta

anni vescovo, prosatore e poeta

latino del periodo umanistico. Si rimanda alia

Bibliografia

raccolta da A.

M

a n n o

,

Torino. 1891. a pagg. 75-95.

ALBANIA (Via).

A sinistra della strada del Paletto, oltre

la ferrovia di Modane.

È fra i più piccoli Stati europei, costituitosi a regno

dopo la grande guerra, nel

1927.

E

bagnato dall’Adriatico.

Capitale Tirana. Noi abbiamo stipulato con questo Stato

un patto di amicizia e di sicurezza

(27

novembre

1927).

Dalla forma repubblicana passava il i° dicembre

1928

alla

forma monarchica, sotto He Zogu I, re degli Albanesi.

Si veda per tutte:

C

a k ig l ia

A..

Italia e Albania,

Roma.

1925;

B

o c r c a r t

J.,

L'Albume et les Albanais,

Paris,

1921.

ALBENGA (Via).

Parallela a destra dello stradone di

.Vizza,

fra via Millefonti e corso Porto Miunzio

(ora occupata

dalle officine Fiat).

L'antica

Albmgaunum,

della IX* regione augustea, nel

piano alluvionale della Neva, città della Liguria, provincia

di Savona. Ha avanzi romani fra cui un ponte, una bella

chiesa gotica, dedicata a S. Michele ricostruita in varie

epoche, un battistero che risale al V secolo. Vedi A.

M

a nn o

e V.

P

rom is

,

Bibliografia storica degli Stati della Monarchia

di Savoia,

Torino, 1884; G. Rossi,

Storia della città e diocesi

di Albenga.

Albenga, 1870.

ALBERONI (Strada degli).

In regione Pilonetto, tra lo

stradone di Moncalien e la borgata Cavoretto, oltre la

strada comunale di quest'ultima borgata.

Cosi venne chiamata dai grandi pioppi italici

(populus

italica)

detti anche pioppi cipressini, che ornavano e ornano

la strada.

ALBERTI LEON BATTISTA (Via).

A destra della strada

comunale di Settimo, poco prima del torrente Stura.

Letterato, architetto, pittore, mecenate è bella figura

del periodo deU’umanesimo. Nato nel 1404, forse a Genova,

da famiglia di origine fiorentina, studiò a Bologna. Più tardi

a Roma, servi tre pontefici, Eugenio IV’ , Niccolò V a Pio II.

Ma soppresso il posto occupato di abbreviatore si rivolse

a studi di architettura: a lui si deve la facciata di S. Maria

Novella e il palazzo Rucellai a Firenze, la facciata di San

Francesco a Rimini e altro. Come letterato lega il suo nome

al certame coronario del 1441. presieduto da Piero de’ Me­

dici. La sua opera maggiore è il trattato

Della Famiglia,

in quattro libri, vero e proprio trattato morale e pedagogico:

ci parla della vita famigliare come egli la intendeva atta a

conseguire un vivere tranquillo, sereno, senza passioni per­

turbatrici. che permette di raggiungere ogni migliore atti­

vità umana. L ’Alberti è bella figura che rappresenta la

coltura umanistica ne’ suoi molteplici aspetti civili, morali,

letterari, artistici. L ’opera di carattere generale che ancor

oggi si può consultare sopra l’Alberti

è

quella del

M

a n c i n i

,

edizione del 1911, e di G.

S

em p r in i

,

pubblicata a Milano,

nel 1927.

ALB t’GNANO (Via).

Seconda a destra di via Gassino.

Comune della provincia di Alessandria, ameno luogo di

villeggiatura; a un chilometro sorge la celebre Abbazia di

S. Maria di Vezzolano, gioiello del secolo decimosecondo.

Forse il nome di Albugnano proviene dalla bianchezza

delle sue terre: ha clima temperato; nelle vicinanze fonte

solforosa. Per notizie diffuse si rimanda a: A.

M

o t t a

,

Vez­

zolano e Albugnano: Memorie storico-religiose, ecc.,

2* ediz.,

Milano, 1933. in-160.

ALEARDO ALEARDI (Corso).

In regione Sassi, dallo

stradone di Casale al Po, presso lo stradone del Meisino.

Patriota e poeta veronese, nato nel 1812, morto nel 1878.

Soflrl due volte il carcere nella fortezza di Josephstadt.

Daniele Manin lo incaricò di rappresentare la Repubblica

Veneta a Parigi; fu gentile poeta d’amore e di patria: ebbe

armoniosa movenza, quasi musicale, del pensiero, viva im­

maginazione. pittorica sensibilità. Il suo verso porta i segni

di un esagerato sentimentalismo.

E

uno de' maggiori rap­

presentanti. con Giovanni Prati, del secondo romanticismo

e si ebbe l’ammirazione del Carducci come si ebbe quella

del Pascoli che lo chiama «grande poeta ora quasi dimen­

ticato », ma fu il poeta di una età stanca: poetò proprio nel

momento in cui stava per sorgere un'altra arte ben più

giovine e più vitale. Sorgeva il Carducci che pur prendendo

in parte lo spunto da lui, lo superava e lo sorpassava. In

questi ultimi anni l'Aleardi venne maggiormente studiato:

si rimanda, per tutte, all'opera bibliografica del

B

ia d e g o

(Verona, 1916). e al

C

r o c e

,

La letteratura della nuova Italia,

*. PP

73

-

91

-

Gi-Bus.

V I T A

C I

Le « le s ion i d e lla XXIX Leg islatura

I Deputali ap p a rten en ti a l Fascio d i To rino

Fra i deputati designati dal Gran Consiglio del Fascismo

ed eletti con plebiscito nazionale appartengono al Fascio

di Combattimento di Torino i seguenti camerati:

ANDREA GASTALDI. Ex combattente. Camicia

Nera e squadrista della vigilia. Già organizzatore delle

Cooperative fasciste. Centurione della Milizia. Da tre anni è

— quale Segretario Federale — a capo del Fascismo tori­

nese che con la sua intelligenza e passione ha portato all'at­

tuale magnifica efficienza.

GIORGIO BARDANZELLU. Capitano per merito di

guerra. Ferito di guerra, decorato di due medaglie al valor

militare. Iscritto al P. N. F. prima della Marcia su Roma.

Presidente del Comitato torinese della «Dante Alighieri »

e della Sezione torinese del «Nastro Azzurro ». l'residente

del Comitato di Torino della Società Nazionale per la storia

del Risorgimento. Centurione della Milizia. Avvocato.

GIOVANNI BERNOCCO. Ex combattente. Fascista

dal 1919. Segretario del Sindacato provinciale ingegneri.

Presidente del Comitato provinciale professionisti e artisti.

Ingegnere.

TOMASO BISI. Ex combattente, decorato al valore.

Iscritto al P. N. F. prima della Marcia su Roma. Ex Sotto-

segretario alI'Economia Nazionale, deputato dalla XXV II

Legislatura. Console della Milizia. Presidente dell’»Alleanza

Cooperativa Torinese ».

VINCENZO CASILLI. Ex combattente. Iscritto al

P. N. F. dal t° gennaio

1921

.

Membro del Comitato Cen­

trale dell’ A. F. P. I. Fiduciario Provinciale dell’Associazione

Fascista del Pubblico Impiego di Torino. Segretario del

Fascio di Combattimento di Chivasso. Ragioniere.

TULLIO CIANETTI. Volontario di guerra. Iscritto

al P. N. F. prima della Marcia su Roma. Organizzatore sin­

dacale. Commissario della Confederazione Nazionale dei

Sindacati Fascisti dell'industria, fino a qualche mese ad­

dietro Segretario dell’Unione provinciale di Torino.

MARIO FOSSI. Ex combattente. Iscritto al P. N. F.

prima della Marcia su Roma. Organizzatore sindacale.

Segretario Unione Sindacati del Commercio di Torino.

Dottore in legge.

VITTORINO GERVASIO. Deputato dalla XXV III

Legislatura. Industriale. Presidente della Federazione In­

dustrie vini e liquori. Membro del Direttorio della Confede­

razione dell'industria. Dottore in Scienze economiche.

GIUSEPPE MAZZINI. Deputato dalla XXV I Le­

gislatura. Industriale. Studioso di problemi economici ed

industriali. Ingegnere.

GINO OLIVETTI. Deputata dalla XX V Legislatura.

Studioso di discipline economiche. Fondò nel 1919 la Con­

federazione Generale dell’industria di cui fu Segretario

generale fino a qualche mese addietro. Avvocato e profes­

sore incaricato presso la R . Università di Torino.

A L B A

T T A D I N A

ALESSANDRO ORSI. Ex combattente. Fascista dal

1919. Ferito in guerra e per la Causa fascista. Seniore della

Milizia. Vice-segretario federale di Torino. Vice-presidente

nazionale dell'Associazione «Ex Artiglieri ». Ingegnere.

VITTORINO VEZZANI. Volontario di guerra, deco­

rato al. valore militare. Deputato dalla XXV III Legisla­

tura. Tecnico-studioso di zootecnica. Segretario del Sinda­

cato tecnici agricoli di Torino. Dottore in Scienze agrarie.

La ce lebraz ione de l XV an n iv e r sa r io

d e lla fondas lone de l Fasci d i Combattimento

La ricorrenza dell’annuale della fondazione dei Fasci

di Combattimento è stata celebrata in un'atmosfera di

vibrante passione fascista.

S. E. il Conte Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon,

Quadrumviro della Rivoluzione Fascista, ha pronunciato

alla radio un appassionato discorso, rievoc;

ferme

e commosse parole il 23 marzo 1919, quando per volontà

di Benito Mussolini venivano fondati a Milano i Fasci di

Combattimento.

L ’oratore ha precisata la grandezza solitaria e quasi

tragica del Creatore di una nuova civiltà ricordando che

«Mussolini disse in quel giorno la parola di vita, di verità,

di luce, e la disse

da solo: da solo

indicò la via della salvezza.

Egli era già allora, è chiaro, quegli che ora il mondo rico­

nosce e che gli Italiani amano come un Nume indigete. Era

perfettamente maturo, come è sempre il Genio. Nel suo

ingegno, nella sua volontà, nella sua passione, nella sua

potenza, era d Destino. La Provvidenza aveva scritto di

Lui quanto dieci anni dopo il Vicario di Cristo doveva

proclamare in faccia al mondo, non si sa se più attonito

0 ammirato. Da quell’ingegno, da quella volontà, da quella

passione, da quella potenza, nasceva in quel 23 di marzo,

una fra le più grandi creature di Roma immortale e rina­

scente: il Fascismo.

«A quindici anni dalla fondazione, i precursori della

Rivoluzione, i più anziani tra i fedeli del Duce, non senza

qualche pietà, ma senza alcun timore e con qualche orgoglio

possono constatare che oggi nazioni ricche e potenti soffrono

le nostre pene e le nostre sofferenze d'allora e volgono un

pensiero di ammirazione e di desiderio al nostro Paese

guidato verso le più lontane e belle mète da un Uomo di

genio la cui attività politica e sociale è fatta di equilibrio

e di misura, di fermezza senza spavalderia e di volontà

senza prepotenza.

«Oggi il Fascismo ha ragione di credere alla sua missione

civile e storica nel mondo: esso non conta i suoi Caduti

de non per glorificarli e per cristianamente onorarli di pie­

tosi ricurdi e di suffragi.

«Quando un movimento di popolo ha avuto la ssa

romana origine da un genio latino, avendo per obiettivo un

primato fatalmente inscindibile dal nome stesso di Roma,

è ben certo che il giorno della fondazione di un tale movi­

mento diventa giorno ne ro alla Patria.

«La

<««»«*« militarmente in cammino per tutte

le più serene conquiste del suo domani, accompagna eoa

1 canti della giovinezza il passo cadenzato deOa m a marcia.

50

SI