

VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRA
riccamente illustrato di L. C.
B
ollea
,
La R. Accademia
Albertina delle Belle Arti e la R. Casa di Savoia,
Torino,
Bocca, 1930 in-40.
ACCADEMIA DELLE SCIENZE (Via).
A giorno di piazza
Castello.
Questa via venne aperta nel secondo ingrandimento della
Città e prence il nome dal palazzo ove trovasi l ’Accademia
delle Scienze, che è l’antico Collegio de’ Nobili, costruito a
spese di Madama Reale Maria Giovanna Battista nel 1678,
su disegni di Guarino
Guarini. Questa Ac
cademia venne fon
data nel 1757dal conte
Giuseppe Angelo Sa-
luzzo di Monesiglio,
dal medico Giovanni
Cigna, e dal matema
tico Luigi de Lagrange,
a cui si aggiunsero
altri studiosi. Il primo
volume degli Atti del-
l'Accademia usci col
titolo:
Miscellanea phi-
losophica mathematica
S o cie ta tis privatae
Taurinensis.
Augustae
Taurinorum. MDCCL-
IX.
Nel 1783 assegnò
una parte dell'attuale palazzo aU'Accademia che assunse
con RR. Patenti del 25 luglio 1783 il nomedi
Accademia
Reale delle Scienze,
e con Biglietto successivo assegnava
una rendita annua di L. 12.000.
Una parte del palazzo venne destinata a Musei di Scienze
Naturali, trasportati più innanzi nel palazzo Carignano. In
esso ora trovansi la R. Pinacoteca, un Medagliere, il Museo
Egizio e di Antichità. Re Carlo Felice nel 1823 fece acquisto
di moltissimi monumenti egizi da Bernardino Drovetti.
piemontese, allora console di Francia presso il Viceré di
Egitto. Ne nacque cosi quel Museo che è uno de’ più ricchi
d ’Europa, aumentato più innanzi per l’abbondante e note
vole materiale archeologico venuto in luce negli scavi
della Missione Archeologica in Egitto promossa da Vittorio
Emanuele III.
La Pinacoteca venne fondata nel 1832 da Carlo Alberto
e contiene capolavori e della scuola piemontese, e di quella
fiamminga e olandese.
Il palazzo deU'Accademia. di massiccia struttura, venne
nel 1865 restaurato particolarmente nella parte che guarda
la Piazza Carignano, su disegno dell’ingegnere biellese
Mazzucchetti. Nel porticato si ammirano le statue di Gio
vanni Plana, astronomo e matematico, di Amedeo Peyron,
ellenista, di Ercole Ricotti, storico, di Giovanni Flecchia,
glottologo e sanscritologo, di Angelo Gnocchi, matematico.
La sala maggiore è stata dipinta dal Galliari: in essa vi sono
collocati i busti del Lagrange, del Saluzzo, opera del Lavy.
Nel 1867 l’Accademia celebrò in modo degnissimo Luigi
Lagrange, innalzandogli un monumento — opera dello scul
tore Albertoni — sulla piazza che prende il suo nome.
Nel palazzo stesso deU’Accademia, al piano terreno, con
entrata dalla piazza Carignano, vi era la Stamperia Reale
la cui fondazione risale al 1740.
Fra gli uomini insigni che abitarono in questo palazzo
vanno ricordati l'astronomo Plana, Giacinto Carena, Franco
Andrea Borelli, Filippo de Filippi.
Dal 12 marzo 1816 l’Accademia venne divisa in due
classi, una per le scienze fisiche e matematiche, la seconda
per le scienze morali, storiche e filologiche. Per maggiori
notizie si veda:
Il primo secolo della R. Accademia delle
Sciente di Torino, Notizie storiche e bibliografiche,
raccolte
da
G . G o r r e s io ,
A.
C a s o t t i,
ecc. Torino, Paravia, 1883.
ACQUI (Via).
Terza a destra di via Villa della Regina.
Prende il nome da una nobile città del Piemonte in pro
vincia di Alessandria, l’antica
Acquae Statiellae,
compresa
nella IX» regione augustea. Dista poco più di 34 chilometri
dal capoluogo. È celebre stazione idrominerale: acque idro-
sulfurate-calciche-termali (45°-75°). Luogo di cura per
fanghi e bagni: in città nelle Nuove Terme, oltre la Bor-
A cqw l • Pl an a F r a t a u d a l l a I t a l i a n i *
mida e Antiche Terme comprendenti gli stabilimenti Civile,
Militare, Indigenti. Conserva avanzi romani, un acquedotto
e un castello del secolo XV. Bella è la cattedrale gotica di
S. Guido (secolo XII). Di Acqui si sono occupati molti storici
fra cui G. B. Moriondo, V. Scarti, F. Savio. Per le sue acque,
vedi l’opera del
C
h ia ba re lli
,
Acqui: Terme e dintorni,
Acqui, 1927.
Dà il nome ad una brigata di fanteria che trae origine
dal reggimento Alessandria, sorto nel 1796.
ADAMELLO (Via).
Parallela a sinistra dello 'imànne di
Francia, i %a destra di via De Sanctis.
(
Stru.
ircon-
vallazione).
Dà il nome ad un gruppo montuoso, importante che si
stacca a mezzogiorno delle Alpi Retiche e che chiude il
Trentino a ponente, fra la valle Camonica e valle Giudicaria.
Il massiccio culmina a 3554 metri. Il suo nome deriva dalla
valle deU’Adamè, percorsa dal torrente omonimo affluente
dell’Oglio.
La via è dedicata alla memoria dei fatti d’arme, che si
svolsero fra il 1915-1918 durante la guerra mondiale. Le
truppe di montagna vi compirono memorabili azioni e tra
esse sono da ricordare quella deU’aprile-maggio 1916, la
conquista del Como di Cavento (15 giugno 1917), e le azioni
del maggio-giugno 1918.
ADDA (Via).
In borgata Vittoria, tra via Villar e via Ticino.
Prende il nome del fiume che dal massiccio dello Stelvio
(Val di Scala di Fraele) scende verso la pianura padana.
Forma il lago di Como ed esce dal ramo di Lecco, sfociando
ne! Po, dopo un percorso di oltre 317 chilometri, di coi
oltre a cinquanta navigabili nell’ultimo tratto. A ttravena
cinque provinde: Sondrio, Como, Bergamo, Milano, e Cre
mona.