

La R. Società Torinese Prolettrice degli animali
T 'orino che fu promotrice di molte ottime inizia-
* tive, diede anche vita alla prima Società Zoofila
Italiana. Fu quindi pure nel campo umanitario ele
mento precursore ed esempio alle altre città. Giu
seppe Garibaldi il i° aprile 1871 così scriveva al suo
aiutante di campo Cap. Riboli Timoteo, dottore in
medicina:
Mio caro Riboli,
V ’invio una lettera della Signora Winter.
V i prego d ’istituire tale Società, annoverando la Signora
come Presidente, ed io come sodo vostro.
Caprera, I aprile 1871.
G . G
a r ib a l d i
.
Signor Generale,
Sento che in me, oscura e sconosciuta, è un grande
ardire di indirizzarmi a Lei, eppure spero che vorrà perdo
narmelo, giacché è di un soggetto che preme a ta tti die
hanno sentimenti di umanità, che la vorrei trattenere per
un momento
La famiglia nostra è vissuta per diversi anni nel Suo
bel paese, pria d d cambiamenti del 59 e dopo, cosicché
abbiamo quasi il diritto di chiamarci Italiani e di interes
sarci a tutto che ivi si fa.
Ci ha sorpreso che fra tante riforme che si fanno, non sia
stata fatta finora una legge per la protezione degli animali
come vi è da noi. Eppure una legge simile sarebbe egual
mente necessaria in Italia. Non essendovi, tutti fanno come
vogliono, ed in ogni paese qualche cuore barbaro si troverà.
Chi può vedere senza fremere la barbarie vergognosa
che si pratica verso questi sventurati, esseri muti e senta
dilesa, nelle strade di ogni d ttà d’Italia, eccettuato forse
la Venezia?
A
Roma guardando dalla finestra in p ian a di Spagna,
si vedono i somari (nuovamente arrivati dalla campagna)
— in quale stato! — con tutta la pelle
massacrats crudehs-
simamente in modo che sì vede la carne viva.
A Napoli
si è veduto un uomo conducendo una carretta con tra cavalli.
Tutti tre avevano un gran pezzo sul dosso affatto
scorticato,
e questo demonio in forma d’uomo che li oondaceva
teneva
in mano un bastane tutto insanguinato.
Nessuno gh diceva
niente.
Nessuno
aveva il diritto di
castigarlo
o
di impedire
una
simile intamia
Un altro si
è
vedalo
che percuoteva fl
suo
cavallo
con
un (strumento
di farro pesante benché