

G. E. L e s s i n g a T o r i n o
Nel secondo centenario della nascita: 1729-1029
Quando, il 25 aprile del 1775 Gotthold
Ephraim Lessing, — cedendo alle solleci
tazioni del principe Leopoldo di Brunswick,
figlio di quel duca Ferdinando, alla cui
dipendenza egli si trovava, come bibliote
cario di Wolfenbiittel — si mise in viaggio
alla volta d ’ Italia, un desiderio già da molti
anni coltivato, egli recava finalmente in
atto. Pure non si può dire che molto piacere
egli ne provasse. 1 viaggio in Italia aveva
luogo in un momento e in una forma, per
cui gran parte delle sue attrattive andava
perduta. Da un lato infatti esso l ’avrebbe
allontanato per molti mesi dalla donna
amata (Èva Kònig); dall’altro, dovendo
svolgersi al seguito di un principe, lo avreb
be tenuto impegnato in occupazioni ben di
verse da quelle che egli avrebbe volute:
visite di prammatica a sovrani e dignitari
di Stato, banchetti compassati, ricevimenti
noiosi. 11 Lessing avrebbe voluto invece vi
sitare musei, biblioteche, monumenti e con
versare coi dotti.
Dieci mesi durò il viaggio e in generale
si svolse nel modo poco gradito che era
stato preveduto. 11 Lessing ne fissò i ricordi
in un diario, o meglio in una serie di note
e appunti, che forse dovevano essere in se
guito elaborati, ma che a noi son giunti nel
la forma originaria di zibaldone. Non sono
note ricche di vivo, intimo interesse. Raris
sime volte fa capolino l'uomo arguto, cu
rioso e osservatore, quale pure — e in co
spicue proporzioni — era il grande scritto
re tedesco. E’ invece l ’erudito, il bibliofilo,
G . E. L e * i i ■ g
l'antiquario che vi si manifesta quasi sem
pre. 11 Diario non è tuttavia privo d ’ impor
tanza, che, appartenendo ad un grande,
anche il poco che vi si può spigolare di ve
ramente interessante, ha il suo valore.
A Torino la principesca comitiva giunse
verso la metà di agosto e si trattenne, pare,
fino all
’ 8
di settembre : un periodo di tem
po più che sufficente per bene conoscere
persone e cose. Sembra che il soggiorno
nella capitale degli Stati di S. M. Sarda non
sia troppo dispiaciuto al Lessing. Si trovava
in una città ricca di monumenti, d'opere
d’arte, di libri preziosi, d’uomini dotti, e
per di più non gli dovè mancare Tagio di
farne la conoscenza. Col soggiorno in T o
rino incomincia il Diario. E* un fatto de
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