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de) serbatoio fatto costruire nell’antico Egit­

to da Meride per regolare il corso del Nilo;

così dei pozzi costruiti presso le piramidi di

Gizeh e certo ad esse contemporanei : così

della macchina elevatoria, annessa al cosi-

detto pozzo di Giuseppe, al Cairo, il quale

raggiungeva di già la profondità di 90 me­

tri ; così di serbatoi colossali costruiti in In­

dia ; così ancora di dighe di sbarramento

F i g u r a 2

elevate nella penisola indiana e nell’isola di

Ceylan e di dimensioni tuttora insuperate !

Nell’antica Roma, non si può fare a meno

di ricordarlo, lo sviluppo dell’arte di con­

durre e distribuire le acque raggiunse un

grado tale da costituire oggi ancora oggetto

della nostra viva ammirazione : Roma, sotto

(Vaiano, disponeva infatti di 9 acquedotti

della lunghezza totale di 443 chilometri e

della portata di 950 .000 metri cubi di acqua

al giorno. Così ci rivela nei suoi commen­

tarli Frontino, che fu, per così dire, il diret­

tore degli acquedotti di Roma nella seconda

metà del 1 secolo e che per assumere tale

carica aveva abbandonato il comando supre­

mo di una armata romana in guerra ; il che

dimostra quanta fosse la considerazione, in

cui a quei tempi tale carica era tenuta.

Allo splendore romano successe un pe­

riodo di buio intenso ; il medioevo ; alla già

allentata attività in materia di acque e ac­

quedotti, che si ebbe nell'ultimo periodo

della potenza romana, la discesa dea barbari

in Italia nel V secolo portò il colpo di gra­

zia : terme e acquedotti, considerati come

raffinatezze disprezzabili, furono lasciati

cadere in rovina; e dobbiamo rammaricare

purtroppo che anche la Chiesa cristiana ab­

bia allora trascurato completamente le tra­

dizioni sanitarie dell’antica Roma.

Venne più tardi la reazione, ma questa

fu necessariamente assai lenta ; mi piace di

questo periodo qui ricordare, giacche da

pozzi artesiani deriva l'Acquedotto Muni­

cipale la maggior quantità della propria ac­

qua, che al XII secolo deve farsi risalire

l'affondamento nella contea d ’Artois dei

primi pozzi salienti ; per quanto non sia fuor

di luogo ritenere che molto probabilmente i

Gnesi li abbiano di già conosciuti in tempi

antichissimi.

L ’epoca attuale è caratterizzata, in ma­

teria di approvvigionamento di acqua, da

una gran buona volontà di fare e sopratutto