

Consumo per abitante c p e r giorno
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di fare bene : è confortevole infatti vedere
come il progresso in materia sia ovunque
promosso da bene intese disposizioni legi
slative e come il problema di una buona ali
mentazione idrica della propria popolazione
sia messo al primo posto non solo dalle Am
ministrazioni delle grandi Gittà, ma anche
da quelle dei più piccoli centri, pensose tutte
di risolverlo secondo i dettami della scienza
sanitaria, di cui rimarrà a perpetuo onore
di aver posto ed esplicato nel XIX secolo le
basi e i principi dell’igiene.
E la nostra Torino non è seconda a nes
sun'altra Città in questa gara, che ha per
fine il benessere della popolazione : in meno
di 70 anni e con andatura, diremo così, uni
formemente accelerata essa ha provveduto
ad addurre e distribuire oltre 40 milioni di
metri cubi annui di ottima acqua, che si con
suma prevalentemente per gli usi potabili
propriamente detti. Ricorderemo infatti che
fino al 1859 (esattamente 70 anni fa) fu uti
lizzata per uso alimentare e domestico dalla
popolazione Torinese esclusivamente l ’ac
qua estratta dai poz*. -......genti alla vena
acquea freatica del bacino della Dora, ricca
di sostanze minerali disciolte, assai seleni-
tosa e contaminata da sostanze di origine or
ganica.
Chi non ricorda di aver visto in più di uno
dei cortili delle case della meno recente To
nno una « pompa-fontana », sulla quale
l ’Ufficio d ’ igiene ha oggi molto provvida
mente fatto scrivere « Acqua non potabi
le » ? Non potabile oggi, ma copiosamente
bevuta fino al 1859 ed anche più tardi !
• * *
Con atto 13 agosto 1853 la Città di Torino
concesse alla Società per la Condotta di ac
que potabili in Torino, costituitasi per de
rivare acque potabili dalla valle del Sangone
e tradurle alla Città, la facoltà di condurre
a Torino 20 mila metri cubi di acqua nelle
24 ore e di collocare sotto il suolo delle vie,
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