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cittadini delle diverse classi mentre prima

della rivoluzione « esisteva fra le diverse

classi della società una salutare distinzio­

ne ». « Le classi inferiori vestivano in altra

guisa e più modestamente, ne potevano ri-

valizzare nello sfaggio colle classi superiori,

la loro inferiorità essendo manifesta anche

nelle apparenze».

Nasceva da questa distinzione una più

utile separazione poiché non avendo luogo

tra queste classi una abituale comunicazio­

ne o corrispondenza, si conservavano le abi­

tudini de’ diversi ceti e ne risultava verso le

persone più distinte della società un mag­

gior rispetto : l ’onore era insomma la molla

più efficace de’ felici tempi d’ allora. Sic­

ché i firmatari della relazione rimangono

quindi molto scandalizzati perchè : « la ri­

voluzione produsse fra gli innumerevoli al­

tri mali quello di distruggere questa base e

d'introdurre una totale confusione delle di­

verse classi. Divennero ricche persone del­

le classi inferiori e quelli specialmente cui

la delicatezza ed i sani principii d’educa­

zione non erano famigliari... ed un onesto

guadagno non era più il principio d’ alcuna

professione, tutti volevano arricchirsi presto

e seguire almeno il costume dei ricchi ».

. . . « Tutti vestano nella stessa forma,

non si distingue il nobile dal plebeo, il mer­

cante dal Magistrato, il proprietario dal­

l ’artefice, il padrone dal cameriere e si con­

serva purtroppo almeno nelle apparenze il

funesto principio che creò le rivoluzioni ».

Né le donne erano lasciate in pace dai

solerti amministratori, ché comprando « a

carissimo prezzo panni e stoffe estere » pro­

vocavano pericolosi squilibrii nelle già poco

equilibrate bilancie commerciali piemonte­

si, sicché forti guadagni venivano irragio­

nevolmente ad ottenere i commercianti di

tali merci a danno delle indigene produzio­

ni. Ed è per le ragioni anzidette che, al

fine di ottenere « la salutare distinzione » il

Governo non potendo far altro, impartì or­

dini perentori agli « individui tutti appar­

tenenti all’ armata » perchè « vestissero il

proprio uniforme » mentre si confessa in se­

guito che « questi ordini sono purtroppo

giornalmente violati e moltissimi fra gli uf­

ficiali hanno un doppio equipaggio, il mi­

litare e il cittadinesco ».

Sintomo chiarissimo del trionfo della

ti bourgeoisie honnète», nell'epoca post-ri­

voluzionaria, i cui gusti secondo il Baudril-

lart si manifestano specialmente nell*uso

dei vestiti : usanze invero ben più severe e

meno sgargianti dell’ epoca precedente.

Ed è il fenomeno dell'urbanesimo, ge­

nuina espressione di masse che determina

non meno che l'incipiente formazione indu­

striale, questa evoluzione nel corpo sociale.

E certi aspetti del lusso diventano una ne­

cessità naturale e spontanea in contrappo­

sto alle morbose forme sibaritiche e carne­

valesche che caratterizzano i periodi prece­

denti. Ma non è men vero che a determi­

nare questa trasformazione concorre e uno

spirito più morigerato e una nuova educa­

zione della società che cerca nel lavoro e

nella produzione materia di tranquilla sicu­

rezza di vita. Tanto è vero che noi vedia­

mo, e particolarmente in Piemonte, preso

in serio esame dopo la Restaurazione, il

problema del risparmio ed una coscienza

risparmiatrice nuova, sconosciuta preceden­

temente, si rivela negli strati migliori della

società.

Scompare d ’ altronde lo spirito del lusso

improduttivo presmithiano, sicché l'asti­

nenza e il sacrificio sono i segni distintivi

di una nuova previdente compagine che

favorirà in seguito il formarsi di una socie­

tà a carattere capitalistico-borghese.

A N T O N I O F O S S A T I

Laboratorio di Economia Politica della R. Università

di Torino.