Table of Contents Table of Contents
Previous Page  422 / 1512 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 422 / 1512 Next Page
Page Background

plici ma importa anzi una serie di lunghe

lavorazioni, che si debbono svolgere in am­

pi fabbricati e con macchinari complicati e

sopratutto costosissimi.

Solamente mettendo a confronto i disagi

e le difficoltà da superare con il breve tem­

po impiegato da questa industria per assur­

gere alla potenza di oggi si può avere un

giusto concetto dello sforzo veramente mi­

racoloso compiuto da questo gruppo d’in­

dustriali.

Illustreremo quindi le varie fasi di lavo­

razione con nitide incisioni fornite dai re­

parti di tutte le fabbriche e anche qui nel

pubblicare le vedute dei reparti non ci sia­

mo prefissi di pubblicare quelle dei reparti

migliori o più vasti ma solamente quelle che

sono risultate dal lato fotografico le mag­

giormente riuscite. Chiediamo quindi venia

ai signori Amministratori ed alle singole

Ditte se per ragioni puramente tecniche ab­

biamo omesso di pubblicare le fotografie

riguardanti i reparti degli stabilimenti da

loro amministrati.

L ’ essenziale si è che quello che noi desi­

deriamo rilevare nell’ interesse comune pos­

sa essere degnamente e chiaramente dimo­

strato.

La lavorazione della lana : Ecco un ar­

gomento che interessa certamente il lettore.

Le seguenti note, dopo che abbiamo par­

lato degli artefici dell’industria laniera, in­

tendono appunto soddisfare nella maniera

più accessibile, un tale interesse.

La lana « sucida », salvo una piccolissi­

ma percentuale prodotta nel nostTo paese,

proviene in massima parte dall’Australia,

dall’ America del Sud e dall’Africa Meri­

dionale. Fin dall’origine viene classificata,

in conformità delle sue caratteristiche e del­

l’ impiego che più le si adatta. Abbiamo co­

sì, come prima divisione, la lana da

petti­

nato

e quella da

cardato,

a seconda della

lunghezza delle fibre.