

erbario generale, comprendente piante d'ogni
parte del mondo, ed in esso figurano i nomi dei
botanici più celebri si esteri che nazionali, tra
i quali, a titolo d’onore, ci piace ricordare
l'infelice e valentissimo albese Bertero, perito in
naufragio nell'Oceano Pacifico durante una sua
crocerà botanica, Wallich, Schimper, Genaro,
Unger, Malinverni. Baldacci, Bichnel, Boissier,
Egger, Gussone, Todaro, Huter, Lager, Gi-
belli, ecc. A parte vi è poi conservato il magni
fico erbario sardo composto dal Moris e quello
dell’Aliioni, cimelio di inestimabile importanza —
vi ha poi un erbario speciale in cui sono rac
colte tutte le specie del nostro Piemonte ed in
esso vennero saggiamente fuse in modo organico
varie collezioni di botanici piemontesi, quali
Belli, Delponte, Bellardi, Balbis, Carestia, Colla,
Biroli, Micheletti, Romano, Vallino, Burnat, ecc.
e di studiosi che gentilmente mandano in omag
gio esemplari in aumento di questa collezione
tipica e di straordinaria importanza per gli studi
della nostra vegetazione.
Interessante è la raccolta di legni e corteccie,
di frutti fra cui notevoli magnifici esemplari di
Lodolcea sechellarum
, di grossa mole e peso
straordinario, di
Lecytis oliano
o marmitta delle
scimmie che si apre a mo’ di pisside grossa
come la testa d’uomo. Capsule di cacao, legumi
di Cassia, di Tamarindo, di
Poinciana regia
della Somalia, di Spate di Palme, ecc.
Si osservano ben classificati campioni di Fibre
tessili, di Formio, di Agave americana, d’Ortica
nivea.
Con particolare soddisfazione il visitatore può
ammirare le raccolte botaniche della spedizione
polare e quelle del Ruwenzori generosamente
donate all’Orto dal Duca degli Abruzzi, e che
formano un magnifico ornamento del ricco museo
deH’Istituto.
Interessante è pure la collezione sistematica di
semi diligentemente conservati in piccoli tubi di
vetro e tanto utili per le frequenti consultazioni.
Ogni anno poi i giardinieri hanno cura di rac
cogliere, man mano che maturano, i semi delle
piante coltivate nell'orto e ne fanno un elenco
a stampa che viene distribuito ad altri Orti
botanici esteri e nazionali, coi quali si scambiano
i semi per il reciproco aumento delle collezioni.
Unica nel suo genere, ed ammirata giusta
mente dai competenti, è la famosa
Iconografia
taurinensis,
che si compone di volumi in-folio
rappresentanti in acquarello le piante che fiori
vano nell’Orto ritratte dal vivo da appositi pit
tori stipendiati.
In un recesso molto ben scelto del boschetto,
venne impiantato un
A
riservato alla col
tura di piante vive specialmente delle nostre
Alpi occidentali. Chi ha il privilegio di ricor
darsi ancor molto bene della Esposizione di
Torino del 1884, deve conservare nella mente
la reminiscenza di quella bellissima raccolta di
piante vive alpine che il prof. Mattirolo, allora
Assistente dell’Orto, aveva stabilito ai piedi del
Club Alpino, ed aveva saputo con cura ed
entusiasmo conservare per tutta la durata della
mostra, illustrandola con una brillante confe
renza sulle piante alpine, che si può leggere
tuttora con piacere per rivivere giorni di 44
anni fa ! Era quindi naturale che il prof. Mat
tirolo, ritornando Direttore deU’Istituto botanico,
ricostituisse in un angolo del boschetto quella
collezione così suggestiva di piante delle nostre
montagne.
D O T T . E . M U S S A
(Dal «Giornale di farmacia, chimica c «cirnze affini» di Torino)