

O n o r a n z e ad A r t u r o F a r i n e l l i
Nell'aula magna della nostra Università si è
svolta nel pomeggio del 6 giugno una cerimonia
in onore del prof. Arturo Farinelli, per il suo
60° genetliaco. Sono intervenute le autorità cit
tadine e numerosi professori e studiosi di ogni
parte d'Italia.
Hanno parlato i professori Bertoni, Alfero;
Pivano e Stanzini, suscitando frequenti app'ausi
all’indirizzo del festeggiato che alla fine ha
ringraziato commosso.
Siamo lieti di pubblicare gran parte del pro
filo dettato in onore del Prof. Arturo Farinelli
dal prof. Giulio Bertoni:
Quest'uomo, che si compiace di presentarsi,
non in toga, ma in veste dimessa, con il suo odio
implacabile per i manierismi e le leziosaggini,
onde si trucca e si sfigura la nostra povera e
caduca umanità, è tuttavia colui, che, avendo
conversato, con ispirilo d’umiltà, con Dante,
con Leonardo, con Michelangelo, con Shake
speare, con Goethe, è riuscito a trasfondere con
rapimento qualche eco dei suoi lunghi colloqui
con questi grandi in pagine vibranti di since
rità e di amore, è colui, che ha seguito e com
mentato l'influsso dantesco in Ispagna, in Fran
cia, in Inghilterra e in Germania (e ne ha tratto
un'opera poderosa, in cui l'ammirazione seco
lare per il nostro maggior poeta trova una docu
mentazione ricca e preziosa); è colui, che ha
ascoltato il palpito divino del cuore di Miche
langelo nelle sue poesie (e ne ha scritta una
monografia, che non si dimentica); è colui, che
dalle profondità dell'anima di Calderón, tor
mentata dal problema della vita simile al sogno
e all’ombra, è risalito all'intuizione del mondo
nei secoli lontani dell'ìndia in un libro che sba
lordisce per la sua singolarità e per la sua
dovizia di motivi più accennati che svolti; è
colui, che sui rapporti culturali italo-spagnuoli
ha ammassato un cumulo formidabi'e di notizie,
che vanno dal medioevo all’età moderna e inte
grano spesso o trasformano studi altrui, consa
crati al Petrarca, al Boccaccio, al Tasso in
Ispagna ; è colui, che col modesto titolo di " di
vagazioni" hi proiettato la luce di nuove e
laboriose ricerche sulle relazioni spirituali delle
nazioni germaniche e romanze ; è colui, che ha
allargato il cuore ad accogliervi il fremito impe
tuoso del Byron, la lucida e forte liricità del
Foscolo, la malinconica suggestione del Leo
pardi, il divino afflato morale del Manzoni,
l’aspirazione etica di Ibsen, l'idillica ispirazione
e lo slancio eroico di Beethoven; è, infine,
colui che ha ricostruito il mondo fascinatore
dei romantici dalle loro carte piene di sogni e
di meravigliosi deliri e ha risentito in sè il loro
senso della morte, dell'infinito, dell’eterno, le
loro passioni, i loro contrasti, le loro intempe
ranze, mostrando i vincoli ideali, che li affra
tellano in Germania e nei paesi latini- Fedele
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