

al suo " vangelo di umanità e di fratellanza dei
popoli ", persuaso, com’egli scrive, che " per
conoscerci e amarci, non per vilipenderci e
ignorarci altezzosamente, siamo stati gettati a
vivere in tena per sì breve tempo V Arturo
Farinelli non ha esitato a riprendere il pro
blema delle razze di Herder, a disconere, con
originalità di pensiero, del sogno d una lettera
tura internazionale ; e sopratutto a difendere il
suo ideale di ascensione umana in un libro
("Franche parole alla mia nazione"), che,
scritto in periodo bellico, è tutto agitato di
commossa speranza negli eterni valori della vita
e di ardente fiducia in un’elevazione etica
della patria.
A pure idealità egli si è sempre ispirato,
così quando, in perfetta comunione spirituale
con Cesare Battisti, difendeva a Innsbruck l'Italia
e, senza chiedere il permesso, si rivolgeva dalla
cattedra ai giovani in lingua italiana, conie
quando a’Torino, nel 1907, iniziando le sue
lezioni, diceva: 1Troppo ci siamo distratti e
impoveriti di forze, di idee, di originalità, di
nerbo e di salute, volgendoci, ostinati, costanti
e febbrili alla vita esteriore, da sentire strin
gente ognor più il bisogno di rifarci ad altra
vita, che tragga dall’interiore i suoi succhi e
sollevi lo spirito, dalla terra su cui si trascina,
aH’alto, ove rìde il cielo e sfolgora il sole.
Dalle fasce corporee, che avviluppano l’uomo,
sprigioniamo il Dio, che s’agita neU’uomo, e
crea la vita dello spirito, e fila la spola degli
eventi umani Naturale che molti siano accorsi
e accorrano a lui, come a un maestro. Così ce
lo dipinge uno dei suoi allievi migliori, che oggi
tiene meritatamente una cattedra universitaria:
"Come un compagno, egli si appressa al gio
vane: e nella scuola lo segue e fuori della
scuola, con il suo consiglio, con la sua parola,
col suo esempio, e anche col suo affetto di
padre e di amico: e come un padre e un
amico lo ricorda il discepolo, uscito fuori alle
dure lotte della vita; e se intatta e salda gli
rimane la fede nell’ideale, se egli non si disperde
e irrigidisce nella fredda materia, volge memore
e grato il pensiero al maestro, per il quale la
scuola
è
stata a lui veramente scuola: e non
esercizio vuoto, ma educazione, ma ricerca e
sviluppo di umanità ". Taie il maestro, tale
l amico. Attraverso a una certa irruenza, che è
effetto di troppa abbondanza d’ispirazio’ e, e a
un certo tumulto d’idee, che lottano, si direbbe,
l’una coll’altra per uscire tutte insieme, l’anima
calda e buona di Arturo Farinelli trova sempre
un varco nelle sue cordiali conversazioni : e
allora il fervore di quest’anima entusiasta ti
penetra nel cuore, anche quando, discorrendo
con lui, ti senti d’un tratto rimbombare un
suo " no ", che pare un colpo di moschetto e
non lascia dubbio sulle sue convinzioni, alle
quali giunge sovente più per una pronta e felice
intuizione che per sottigliezza di ragionamento.
Arturo Farinelli compì*» ora (pare impossi
bile !) sessant anni. Sebo^.ic per gli studi e per
la scuola moltissimo ancora stia per fare, sia
con l’operosità multiforme, sia con lo stimolo e
con l’esempio, oggi i suoi discepoli e i suoi
amici, sparsi un poco dappertutto in Italia e
fuori d’Italia, non vogliono che passi inosservata
questa data. E lo onorano nel modo più caro
al suo cuore di maestro: istituendo nella Facoltà
di Lettere e Filosofia della R. Università di
Torino (della quale egli è vanto e decoro) una
borsa intitolata al suo nome e destinata, ogni
due anni, ad agevolare il perfezionamento all’e
stero di uno studente, che se ne renda merite
vole per serietà e nobiltà di vita e di studi.
Diamo qui per comodo dei lettori, un elenco
delle principali opere del fecondo scrittore :
• Dante e Goethe •. Firenze, Santoni 1900 -Torino, Bocca 1921.
• La natura nel pernierò e nell’arte di Leonardo da Vinci >, Ber
gamo 1903.
• Petrarca-Boccaccio in ISpagna », Torino, Halle. Berlin 1905-906.
• Dante e la Francia >, Milano, Hoepli 1908. 2 voi.
« L'umanità di Herder e il concetto della razza >, Catania 1908.
« Il Romanticismo ia Germania -, Bari, Laterza 1911 e 1923 2»).
« Hebbd e i tuoi drammi », Bari, Laterza 1913.
« La vita è un togno », Torino, Bocca 1916, 2 voi. (Lettera
ture moderne, I e II).
• Michelangelo e Dante >, Bocca 1918.
Scienze e vita nella Spagna contemporanea », Roma 1918.