

teche piccole e grandi sparse in Italia e nel
mondo, fosse dato l ’incarico di uno dei temi
che saranno svolti al Congresso. Essendo
questo però ancora in via di organizzazione,
nulla si potè dire : mi si sarà precisi, per
altro, in una prossima mia gita a Roma.
Un Congresso Internazionale per Biblio
teche a Roma, mentre onora chi lo propose,
onora e forse più la Nazione che lo ospiterà,
mettendo a confronto lo sviluppo culturale
meraviglioso dell’ Italia, con quello stra
niero; e dirà forte che, senza attendere il
sole dell’avvenire, quello presente illumina
assai bene questa razza potente e geniale,
che se fu creduta per secoli ignorante e ot
tusa si destò come da un lungo sonno il
giorno felice che una mente prodigiosa e
una forza più prodigiosa ancora, sorse a gri
darle il suo dovere e la sua possanza.
1 Consorzio, anche se nessuna parte uffi
ciale gli sarà affidata, vi si presenterà con
una relazione particolareggiata dell’opera
sua in 23 anni di vita intensa e feconda, de
gna di questa Torino che ne protesse l’ini
zio, e di quanti ne aiutarono l’alacre lavoro.
Io sono dolentissima che l’età impedisca
a S. E. Paolo Boselli di essere oggi con noi :
ma sarebbe stata imprudenza grave per Lui
lasciare Roma, tanto più che i postumi di
una temperatura polare, che dominò nei
giorni passati sul paese nostro, impongono
prudenza anche a persone meno anziane.
Egli vi direbbe come si interessi a questo
evento che avrà risonanza per tutto il mondo
e come usi dell’autorità sua, cui tutti si in
chinano, per mettere. Egli già parecchie
volte Ministro dell’ istruzione pubblica, il
Consorzio nostro di cui fu il fondatore più
cospicuo, al posto che gli spetta di precur
sore e apostolo. Molto deve il Consorzio no
stro all’LJomo insigne : preghiamo Dio che
per lungo tempo ancora il lustro che cir
conda il suo nome rischiari e appiani la via
per la quale ci siamo messi.
S
ig n o r e
, S
ig n o r i
,
Prima di congedarmi da voi in questo
giorno, reso più solenne dagli avvenimenti
che posero termine ad un dissidio che ango
sciava tante anime, sinceramente devote
alle leggi, alcune delle quali parevano con
trastare colla loro coscienza di cristiani,
avvenimenti che aprono nuovi orizzonti e
impongono nuovi doveri alle istituzioni cul
turali del nostro paese, lasciate che io espri
ma un ardentissimo desiderio, condiviso dai
miei colleghi del Consiglio, anche se loro
manca l ’occasione di manifestarlo. Noi non
abbiamo ancora fatto abbastanza, anche se
rude, assidua, e tenace è l ’opera nostra. Le
nuove esigenze della vita, specie per chi
deve lavorare per mantenerla, occupano
sempre una maggior parte del tempo dispo
nibile : non sempre si può aver libero quel
tanto necessario per recarsi alla Biblioteca
per ritirare il libro : ebbene, vada la Biblio
teca all’Officina. Ogni gruppo d ’uomini
abbia a disposizione un sufficiente numero
di libri ben scelti, adatti a tutte le esigenze
del loro spirito. Saran rese così più facili le
utili discussioni sui segreti del lavoro che
dà loro il pane, sulle leggi che li governano,
sugli avvenimenti che occupano o preoccu
pano il mondo. 1 bene sarebbe enorme, e
in proporzione, esigua la spesa.
Già alcuni ricchi industriali hanno attuato
per le loro maestranze le biblioteche che io
vorrei estese a tutte le Officine della città e
dei dintorni; ma sono troppo pochi, e il
loro esempio si perde nella immensa con
gerie delle fabbriche nostre.
Noi abbiamo concittadini dalle colossali
fortune, che possono, senza pericolo del
loro ricco bilancio, disporre di centinaia di
migliaia di lire. Insieme colle commende-
voli ricostruzioni di antichi tesori d’arte di
c^ni forma, pensino alla rinascita spirituale
di tante menti, cui poco luce ancora dei raggi
incommensurabili che avvolgono l’universo.