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Gu i d o Pl uvi ano. Mani f est i lanciati tu Vienna

zionamento delle macchine alate, si appassionano

alle imprese dei nostri « assi », e appena grandi­

celli cominciano a vagheggiare l’idea del volo.

Bisogna aiutare queste ricche correnti naturali,

orientarle e stimolarle verso obbiettivi pratici ed

immediati. Nel Balilla operaio che ha provato

l'ebrezza di tagliare le nubi, noi abbiamo il com­

piuto embrione del provetto motorista o dell’e­

sperto montatore di domani. Del pensoso avan­

guardista che ha toccato le leve ed i comandi di

un apparecchio, e che s’instraderà domani per gli

studi tecnici, noi abbiamo quanto di meglio occor­

re per formarne un ufficiale pilota o un futuro

costruttore. Non è certo la volontà o l’entusiasmo

che difetta a questi ragazzi, e sarebbe un pec­

cato non coltivare queste loro istintive e preziose

tendenze. Bisogna leggere quello che hanno

scritto nei compiti, che, a guisa di piccolo esame,

essi hanno fatto subito dopo il corso. Guardi:

ci sarebbe abbondante materia di studio per uno

psicologo ed un educatore.

Così dicendo, Piero Negro ci porge un fascio

di foglietti e di quinterni. Sono appunto alcuni di

quei saggi, provenienti dalle diverse scuole. Nu­

merosi disegni, a matita e a pastelli, ornano le

ordinate e pulite paginette. E’ interessante sfo­

gliarli. La recente introduzione di disegno spon­

taneo nelle elementari ha dato luogo a risultati

curiosi. C’è lo scarabocchio, senz’altra qualifica,

quello che facevamo anche noi col carbone (ma

su per i muri dei corridoi), e c’è il disegnino

aggraziato che rileva già un certo senso della

linea e della prospettiva ; s’incontra la compo­

sizione minuziosa, piena di svolazzi e di sfuma­

ture, e si trovano poi saggi di sintesi simbolistiche,

stranamente rassomiglianti a certi quadri nove­

centisti.

Ma assai più interessante è leggere qua e là i

componimenti. Ecco l’effetto prodotto dal corso

d’Aeronautica in un allievo della scuolaCarducci:

« Le conferenze le ho seguite con grande atten­

zione e fui proprio contento quando sentii dire

checi avrebbero condotti al campo aviatorio

Carlo

Piazza

a Mirafiori ». E piùoltre: « Io farò tutto il

possibile per convincere la mia mamma a lasciar­

mi entrare nell’Aeronautica, che poi è un bene

perchè io così potrò all’accorrenza difendere i

miei cari e la mia Patria ». Speriamo che presto

costui divenga una nuova recluta dell’Armata

Azzurra.

Altri si mostrano non solo convinti per conto

loro, ma anche della necessità di persuadere i

compagni: « Vadano i giovani ad arruolarsi

nelle schiere aviatorie, perchè così vuole il Duce

e perchè così l’ Italia saprà riconquistare quella

grande potenza che un tempo ebbe... Tutti i

cittadini diano, con il loro contributo, prova

che sono convinti della necessità per l’Italia

Teodoro Molino. Nel cielo di Vienna