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dei suoi comici detto Nicoliello (Paris), di
venire a servire nell’opera il Duca di Sa
voia. Era stato chiesto anche il Pistacchi,
pure al servizio dello stesso Margravio, ma
per impegni già assunti non potè venire. In
una di queste stagioni cantò anche il musico
Giuseppe Marsigli, bolognese, del Serenis
simo di Mantova (60).
Ci dissero i soliti cronologisti, che nel
l ’anno 1698 il teatro rimase chiuso per la
guerra. Dove abbiano attinto questa notizia,
non rivelarono. Appare tuttavia per certi do
cumenti non cabalistici, o indecifrabili, che
essi errarono. Sappiamo infatti, che nel
l ’anno 1697 si costituì in Torino una Socie
tà di
Partitanti de llopera,
i quali costitui
rono a loro procuratore Francesco Antonio
Rosso, e assunsero per otto anni l’esercizio
del teatro. A costoro, il cinque del mese di
marzo del 1698 venne liquidata in lire cin
quemila l’ultima rata dell’assegno. Ven
nero rimborsati anche i biglietti d'ingresso
acquistati (61). Per altra fonte ci è noto, che
fu rappresentato
VAristomene.
Ce ne parla
il già citato dizionario dei Tipografi del Ver-
nazza (62). Da una lista di libri consegnati
dallo Zappata, libraio di Torino, al Principe
di Carignano apprendiamo, che due copie
di questo libretto furono a lui consegnate.
Mancano invece notizie sugli artisti che pre
sero parte alla stagione. Nell’estate agì una
compagnia comica francese (63).
Le opere, che si dicono rappresentate nel
carnovale del 1698 in 99, sarebbero tre :
I
Esione
(non Ersione, come erroneamente
fu detto),
YEndimione
e il
Figlio delle Sel
ve.
Di due segnatamente, si tratta delle ul
time accennate, abbiamo anche i «
Disegni
delle scene che servano alle due opere che
si rappresentano lanno corrente nel Reggio
Teatro di Torino invenzioni di Ferdinan
do Bibiena... poste in opra, dipinte, dedi
cate, da M. Pietro Giovanni Abbati
(64).
Dobbiamo por mente a qualche circostanza.
SuirEndim/one, diciamolo subito, non vi
può essere dubbio alcuno. Quest’opera di
Francesco Lemene, lodata in occasione del
le sue rappresentazioni in Lodi, in Modena e
in Mantova, sollevò una burrasca in Torino,
perchè vi fu posta in scena malamente mu
tilata e sfigurata, fu anche pubblicata in
quella circostanza una «
Apologia prò En-
(60) La presenza del Marsigli a Torino ci viene rivelala
dalla aeguente lettera della marchesa Anna Maria Cam
peggi Ranuzzi di Bologna a Vittorio Amedeo II in data
del 28 maggio del 1696. « Anche col pericolo di rendermi
troppo importuna, io devo abraeciare la preterite congiun
tara di um iliarm i all’Altezza Vottra Reale con lo supplica
che vengo riverentemente ad esporle. Giuseppe Martigli,
musico amorevole antico di coso mia che Panno teono
hehhe Vonore di recitare in cotetia opera «li Torino con
applauto universale della Corte e con la speranza <feteer
italo ancora da V. A . R. benignamente compatito otenne
dal Sig. Conte del Coretto e dal Sig. d i Soles la parola
(Tessere quett'anno ancora impiegato nella medetima ser
vitù, ma con una folta relazione quale d'haver egli por
lato impropriamente de' Cavaglieri sadetti, ha in gran
parte levalo a quetto la tperanza di ritornarsene. Le prove
che ho dell’innocenza del Mortigli e g l’incontri ancora
che so haver avuto qui in Bologna et in Reggio il Sig.
Conte del Caretto m i muovono a tupplicare rA . V .R .
a voler far rr^Arre particolarmente al Sig. Conte di Sale»,
che il Mai~
. ha mai proferito parola contro del Co-
vagliere, anzi tempre ha pro/essato sentimenti d i vero
ossequio e d i particolare obbligatione. Se qaetto mio rive
rente attestato ho qualche forzo di credito appresso V.
A . R . et te il Sig. Conte di Solet resieri, come m i dò a
credere, bastantemente ateicurato dalla bocce del Sig.
Principe Sovrano, spero si compiacerà ancora di metter
nella d i lui grafia il Mortigli, che è detideroeo d i estere
in ogni forma giustificato e di veder ritorcila proprio ri-
putatione e riparato il danno che a lui risalterebbe nella
perdita della recita haoendo esso /ascialo oltre occasioni
che si sono presentate d i tuo vantaggio per non mancare
alla parola data.....». (Loc. cit.. Sez. 1, Lettere di Parti
colari : Campeggi Ranuzzi a S. A . R.).
(61) N. 97 « L. 5000 a S. A . R . e do essa fotti dare alti
portitanti dell'opera per altrettante da detto R. A . accor
dateli per anni otto principalmente nel indetto anno 1697
per aiuto alle spese dell’opera ». Ved. Conti Reai Caaa ad
ann. 1697, cap. 200.
(62) Ad voc. G. B. Fontana (p. 189).
(63) 1696. 18 die. « A lti comici Francasi mediante quli
tofita di Lorenzo Bonnevai di Valois ». Arch. di St. Sez.
Riun. Tea. di Fin. ad ann. 838.
(64) Copia in Biblioteca Nazionale di Torino segnata
qm-IV. 79. Atlante). Altro esemplare in Biblioteca di
S. M. di Torino. Il Bibienna. autore di quelle scene, era
allora in Milano, ove -pare, che. non ostante tutto il smo
valore artistico indiscutibile, avesse passato qualche fa
stidio. Ci narra infatti il conte Landriani. che s non ha
oendo compito il Bibienna ingignero del Sig. Duco di
Parma a quanto doeeo nel scenario di questo teatro nel
l'opera patrocinala dal Sig. Duca d i San Pietro et hm-
vendo d i p ii il sopradeito Bibienna risposto parole im
proprie allo stesso Duca d i San Pietro f irritò in maniera