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dimione datissimi De Lemene ftoetae, quae

impressa est Taurini

» (65).

DeM'Esione

del Ballarotti sappiamo, che

essa dovette essere rappresentata, perchè al

suo autore fu dal conte Landriani spedito in

tempo utile il salvocondotto per venire da

Bergamo a Torino «

per servire nell’ope­

ra

(66). Del

Figlio delle Selve

il libretto di

Carlo Sigismondo Capece, musicato, pare,

da Alessandro Scarlatta, dal Boni e da altri,

ci è noto, che fu pubblicato da Giovanni

Battista Fontana (67).

Furono proprio rappresentate tutte e tre

queste opere nel carnovale del 1698-99? Per

quanto riguarda

YEsione

e

YEndimione,

credo non si possa dubitare. 1 dubbio può

essere lecito pel

Figlio delle Selve,

che par­

rebbe essere stato rappresentato invece in

estate. Abbiamo infatti segnalata la presen­

za in Torino, durante quel periodo, della

cantante Barbara Riccioni, che potrebbe

collegarsi colla rappresentazione di qualche

melodramma (68).

Pel carnovale del 1699 in 1700 la diplo­

mazia italiana del tempo fu messa al servi­

zio di Vittorio Amedeo II per la ricerca dei

musici desiderati da lui. Si incominciò pre­

sto. G ià in febbraio il marchese di San Tom­

maso incaricava il solito conte Landriani di

passare l’ufficio,

come allora si diceva col

segretario Bondicchi, residente in Milano

per Toscana, allo scopo di avere il musico

Carli. Questi però si trovava già impegnato

dal Duca di Sesto per conto del principe di

Vaudemont, Governatore dello Stato (69).

Si faceva anche scrivere, ma più tardi,

al cardinale de Medici per avere il musico

Tromboncino. Il musico Luigino (Albarelli)

del Duca di Modena era cercato con insi­

stenza anche da altri.

Vinse però fra tutti i concorrenti il Duca

di Savoia, il quale desiderava anche di avere

la Diamantina (70) (Diamante Scarabelli),

per cantare a fianco di Nicolino (Grimaldi)

napoletano, che a Piacenza fra tutti portava

il vanto col

Pignatino

(Stefano Romani),

musico del già ricordato Duca di Savoia. Le

opere date in Torino durante quella stagione

furono

Muzio Scevola

e

VIncoronazione di

Dario

(71).

Durante la prima parte del secolo deci-

mottavo il teatro Ducale rimase chiuso per

molti anni. Così avvenne pure per quanto ri­

guarda il teatrino di Corte, pel quale si era

ormai trovata la sede fìssa nella

Rotonda

del palazzo, punto dal quale si staccava la

galleria, che fu abbattuta dai Francesi, che

le univa al Castello. Su poche stagioni fatte

non abbiamo molto da dire, specialmente

sulle tre prime.

Pel carnovale del 1701 si era in trattative

che l'obbligò a darli qualche colpi d i canna, del che for­

malizzatotene il Signor Duca di Parma tcrioe una lettera

al $ignor Principe di Vaudemont lamentandoti dell’in ­

tuito fatto a quetto che nomina tuo tenitore et richie-

stoli dal medetimo

tignar

Principe Governatore per tra­

vagliare in quetto fletto teatro Reggio, del quale egli ne

dimanda il riparo topra del che retta molto imbarazzato

il Principe di Vaudemont ».

In altra lettera dello iteuo conte Landriani si dice : • Il

Principe di Vaudemont ha incaricato il vetcovo di Parma,

che ti trova in Milano, di raddolcire l’animo del Duca

per il contaputo affare del Bibienna col Duca di S. Pietro,

che dice di non haver mai conosciuto n i taputo che il

Bibienna lotte servitore del terenittimo di Parme ».

(63)

Cfr. A.

Vignati,

Francesco Lemene, ecc., in « Ar­

chivio Storico Lombardo », ann.

XIX, 1632.

(66) Arch. di St. di Torino. Lettere Ministri Milano.

2-9 dicembre 1698, Landriani al march, di San Tommaso.

(67) In questa stazione cantarono la Margherita di Sas

ionia o Margherita Salicoli, quella stessa, che nell'anno

successivo era a Piacenza in primavera, donde non ostan­

te i suoi successi non riusciva ad essere accettata per

Milano a cagione delle sue pretese, e Antonio Colini en­

trambi al servizio di Rinaldo d’Eate. Erano pure scrittu­

rati i suonatori Luchisino e Vitalino al servizio dello

stesso Principe.

(68) « Je ne la prie point de met compliment à la belle

Barbara, parerque je ne la croia pai a portée de cette

eharmante créature que j"esterne et que l’honore infini-

ment tant cela elle m’obbligeroit tentiblemenl de voaloir

bien lui renouveller met obéùoancet trèt humblet ». Loc.

cit. Lettere Ministro Olanda, Prelà Doria al conte di But-

tigliera

28

luglio 1699.

(69) Loc. cit. Lettere Ministri Milano, Landriani al

march, di San Tommaso 17 marzo 1699.

(70) Ib.. ib.. i.. ib.. 7 maggio 1699.

(71) Cfr. in Bibl. Nazionale di Torino: Ariette del

Muzio Scevola e dell'Incoronazione di Dario. Codice Car­

taceo di carte US. segnai qm. IV, I.