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Il Teatro Regio dal 1678 al 1814

I. I l T e a t r o D u c a l e , o di S. G i o v a n n i

Nel carnovale del 1695, lo spettacolo di

opera fu allestito dal Giacomo Maggi, come

al solito. Abbiamo per questo anno il ricor­

do di tre libretti d’opera: 1*^4n/ìfn'one

di

Plauto,

poesia di Claudio Signoretti e mu­

sica dei signori Lignani, pel primo atto, e

Fazoli (più esattamente Fasoli) per secondo

e terzo;

VAlessandro amante eroe

di Mar­

cantonio Ziani, e la

Teodora Augusta

del­

lo Scarlatti. In tanta abbondanza conviene,

prima di accoglierli definitivamente nel nu­

mero delle opere realmente rappresentate,

andare piuttosto cauti per evitare errori pos­

sibili non solo, ma per due altre ragioni. I

primi due libretti citati, osserviamo attenta­

mente, ci portano notizie di due schiere af­

fatto differenti di attori. Siccome per una

consuetudine invalsa le opere erano esegui­

te e date in una stessa stagione, dalla stessa

compagnia, così necessariamente si deve

conchiudere, che o l'una o l'altra non do­

vette essere rappresentata, tranne che si fos­

sero fatte due stagioni nello stesso anno.

Questa circostanza si può escludere, perchè

non si hanno durante quest'anno due stan­

ziamenti per spettacoli d'opera, ma uno

solo. L'indicazione della terza opera la

Teo­

dora Augusta,

con musica di Alessandro

Scarlatti, ci viene data da una antica nota

di

Opere teatrali

edite in Torino (54). Di

essa però le biblioteche locali non posseg­

gono il libretto. Dei cantanti non si sa altro

nome che quello della musica Beccarmi,

alla quale accenna un mandato di paga­

mento (55). Sarà quindi più esatto in tanta

incertezza dire

opera

incerta.

Per I’autunno non abbiamo notizia certa

della venuta in Torino di comici italiani.

Sappiamo soltanto, che verso dicembre fu

cercata a Milano la compagnia dei Comici

del Duca di Mantova, che si trovava colà

nell'autunno. 11Duca Vittorio Amedeo de­

siderava averli per

il solo divertimento del

pubblico.

La compagnia era, quando la si

cercò, già partita per Mantova, chiamatavi

da quel Duca, a quanto dicevano i comici,

per essere il solo passatempo della Duches­

sa. Queste affermazioni erano tuttavia con­

testate dal Residente Mantovano presso il

Goverr0 'Wlo Stato di Milano. Ad ogni

modo il già ricordato conte Landriani, che

maneggiava la pratica, asseriva, che «

la

compagnia che non è delle migliori, è però

passabile, ma per essere questa compagnia

composta di personaggi sottoposti a vari

Frincipi, pare che possa disfarsi. Nel qual

caso il Residente di Mantova mi ha

promes­

so

provvedermene un altra per mandare a

1orino

» (56).

L'Alvida regina de’ Goti,

o

VAmazzone

Corsara

fu rappresentata nel carnovale del­

l'anno 1695-%, come vogliono i cronolo-

gisti? E* certo. Si possono invece nutrire

dei dubbi sulla

Rosilda.

Essa fu bensì

stampata a Torino nell'anno 16%, ma il

(54)

L ’

Allacci nella tua

Dramatargia

la dice di in­

certo autore.

(55) «

A l Signor

Giacomo

Maggi per la tpeta fatta at­

torno r opere recitate nello teono carnovale et per la mm-

ioa Becarini com p re* le tpeee deli’ondar venir et

M f-

giomer

in qoerfa

città

L . 7200 ». (Arch. di St. di Torino).

(56)

lb.,

ib.. ib. Lett. Min. Milano: Landriani ai mar-

chete di S

m

Tommaao 20-27 die. 1695. 21 febbr. 1696.