

i t i i i n i n u m
maestro di cappella onorario del Principe
di Carignano ed effettivo della Città di To
rino, nella musica dell’/lr/enice ci è così
spiegata nella lettera al
benigno lettore
: « Il
melodramma fu prescelto in seguito ai suc
cessi conseguiti a Vienna, a Roma e a Bo
logna, ma non potendosi rappresentare co
m ’era stato eseguito altrove, a Bologna, nè
avendo l ’Orlandini agio di ritoccare il suo
lavoro prodotto a Bologna, a cagione della
brevità del tempo fu chiamato il maestro to
rinese il quale modificò la musica di ben
cinque scene del primo atto, quattro del se
condo e una del terzo » (77).
Per ragioni di lutti di Corte il teatro ri
mase chiuso per due anni (78). Si riaprì nel
carnovale del 1735 col
Publio Cornelio Sci
pione
di Agostino Piovene. musicato da
Giovanni Antonio Giay ed eseguito da An
tonia Merighi della Gran Principessa di To
scana, da Maddalena Friggieri del re di
Polonia, Elettore di Sassonia, da Lucia Lan-
cetti, che fu pure della Gran Principessa
Violante Beatrice di Toscana, dall’Antonio
Bernacchi, bolognese, che il Quadrio, suo
contemporaneo, dice dell'Elettore di Ba
viera, rinomato teorico ed applaudito con
tralto, e dell’Antonio Pasi, bolognese, che
lo stesso autore dice musico soprano di mol
to valore.
Coll’opera vennero eseguiti intermedi da
Rosa Ungarelli e da Antonio Restorini vir
tuosi del Principe d ’Armstadt, specialisti
nell’esecuzione di questo genere di lavori
teatrali. I balli furono di monsieur Ray
mond. Seconda opera fu
VArsace,
musicata
dall’Orlandini.
Nell’anno 1727, che fu l'ultimo dell'im
presa Giovanetti, cantarono al teatro Regio
ne\YAntigona
del poeta Benedetto Pasqua-
ligo posta in musica daU'Orlandini, e nella
Didone
del Metastasio, musicata da Dome
nico Sarri, o Sarro (già rappresentata al
teatro San Bartolomeo di Napoli nel 1724,
secondo asseriscono lo Scherillo (79) ed il
Croce), l'Antonia Merighi della Principessa
Violante di Toscana, Governatrice di Sie
na, la Cecilia Bellisoni Bruni, del Principe
d ’Armstadt, il Francesco Cignani, camerie
re e virtuoso dell’Elettore di Baviera, l’An
tonio Bernacchi de’lo stesso Principe, Ca
storio Castori e Giovanni Battista Cavanna
virtuoso de) Marchese Crovena. 1balli furo
no di Giovanni Maria Léclair, lionese Di
questo ballerino, ch’era nato nel 1697 e mo
riva assassinato in Parigi nel 1764, possia
mo aggiungere, che era già venuto a Torino
alcuni anni innanzi, come compositore di
balli al teatro Carignano. V ’era ritornato di
sua spontanea volontà per attendere allo stu
dio del violino sotto il nostro Somis, appun
to quando venne scritturato pel teatro Regio.
Sappiamo ancora, che egli divenne uno dei
più rinomati violinisti francesi del suo tem
po. Fu anche compositore. Oltre a musica
pel suo istrumento compose anche un melo
dramma
esentato all’Opera di Parigi,
cve suonava in orchestra nell’anno 1746,
e la musica di un ballo. 11Léclair fu anche
per qualche tempo nella « Musique du Ron>.
Colla stagione di carnovale del 1727-28 X /
la Nobile Società dei Signori Cavalieri inau
gurò la sua gestione del teatro Regio che
tenne per settantanni. Come fosse costitui
ta questa azienda, della quale d ’ora in poi
seguiremo le vicende, ci è dato di appren
dere dal regolamento breve, una dozzina di
articoli soltanto, che ne regolava le opera
zioni con molta chiarezza. «
La Società dei
Signori Cavalieri, che hanno l'incombenza
di rendere servita S. M. delle opere in
mu-
(77) Del Giay furono le arie della «cena seconda, quin
ta, decimaterza, decimaquinta. decimaaeata del primo
atto; prima, aesta. ottava, decimaquarta del aecondo; de
cimaaeata del terzo.
(78) Nel primo anno mancò di vita la Principeaaa di
Piemonte, nel I72S Madama Reale Giovanna Battiate di
Savoia-Nemoura.
(79) A. SCHERILLO, L ’opera buffa Napoletana datante il
settecento. Palermo, Sandron. Croce B.. / Temiti J i NepoB.