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G li stabilimenti hanno già — per le esigenze stes­

se di lavoro — una gerarchia di valori. Si tratta di

trasformarla ed integrarla in un inquadramento di­

sciplinare che valga ad assicurare, in caso di aliar-

ine,

una disciplina perfetta di sfollamento e rico-

\

ero.

Questo richiede dunque:

— una « coscienza antiaerea » delle masse;

— un « piano di sfollamento» curato nei dettagli;

un servizio di controllo autorevole.

Non occorrono parole per spiegare che, quando

uno stabilimento riesce ad instaurare un regime di

militarizzazione morale e materiale di questo ge­

nere, il lavoro procede meglio. Indipendentemente

dalla guerra ed indipendentemente dall'allarme

aereo.

G li stabilimenti industriali hanno già — per le

esigenze stesse di lavoro — « nuove costruzioni » in

atto, in allestimento, in progetto, ecc. per trasfor­

mazioni, ampliamenti, ecc. Si tratta, anche qui, di

modificarli ed integrarli in modo che valgano a sod­

disfare

anche

le necessità della PAA.

Così

: la costruzione di una nuova parete sarà fatta

in modo da agevolare (anziché compromettere) l'in ­

quadramento e lo sfollamento delle a masse inerti »;

la costruzione di un nuovo fabbricato sarà fatta con

scantinato allestito a ricovero anticrollo; ecc.

Dal canto suo la « Commissione di PAA Indu­

striale » ha fatto quanto era possibile per spianare

la strada alle buone volontà.

E* merito precipuo di tale Commissione l'aver prò-

\orato, dalle Autorità locali, disposiz'oni di facilita­

zione che, per il buon risultato avuto nella provin­

cia di Torino, sono state estese, dall'Autorità Cen­

trale, a tutte le provincie del Regno.

Intendiamo riferirci, ad esempio, alla possibilità di

ottenere la concessione d'imperio di un terreno ( per

distruzione di trincee), di uno scantinato (per co­

struzione di ricovero anticrollo), di un passaggio

( per sfollamento di « masse inerti »), ecc. di pro­

prietà altrui, quando è comprovata la impossibilità

dell'apprestamento nel comprensorio proprio.

Intendiamo riferirci alla possibilità, anche per la

P \A Industriale, di attuare ricoveri di fortuna non

regolamentari purché sia soddisfatto un minimo in­

dispensabile di protezione contro le schegge, il sof­

fi". il crollo.

Intendiamo riferirci al passaggio in giudicato di de-

nuncie d'inadempienza (dotazione maschere anti-

ga«, oscuramento, ecc.) quando è comprovata la evi­

dente buonafede del trasgressore.

E su questo tono si potrebbe continuare a lungo.

Ma a questo ponto può sembrare al profano che

tutto quanto abbiamo detto si riferisca a stabili­

menti di migliaia di operai. Niente affatto.

A liarne, sfollamento, oscuramento, ormltamen-

protezione sanitaria, p ratrrirar antincendi, pro­

c io n e teraica:

mmm soma

parale gran e, neanche

quando si riferiscono ad un'officinetta di dieci per­

sone.

Camberanno le proporzioni e le cifre; ma perman­

gono sempre le necess’tà e le « voci » di progetto.

Ciò spiega come il lavoro che la « Commissione di

PAA Industriale » ha accanitamente perseguito, da

ormai due anni, sia stato sopratutto un lavoro pa­

ziente di continua

jtersuasione.

Diciamo a sia stato »

perchè, col nuovo anno, le ditte inadempienti sa­

ranno denunciate alle Autorità interessate per i

provvedimenti di legge.

Il Consiglio dei Ministri infatti, nella sua ultima

riunione, ha approvato la legge, da lungo tempo in

gestazione, che fa

obbligo

, agli stabilimenti indu­

striali comunque non cessanti le proprie attività in

tempo di guerra, di provvedere agli apprestamenti

uecessari per la PAA del loro personale, dei loro de­

positi, dei loro impianti, dei loro locali, ecc.

In caso d'inadempienza, il Prefetto, quale Presi­

dente del C .P .P .A . (Comitato Provinciale di Prote­

zione Antiaerea), sentito il parere degli Organi a ciò

preposti, stabilirà gli apprestamenti di PAA che do­

vranno essere attuati entro un periodo di non oltre

due mesi.

Trascorso tale termine, il Prefetto potrà ordinare il

completanItUiU O la esecuzione d'imperio degli ap­

prestamenti stessi.

Le infrazioni saranno punite con l'arresto fino a

tre

mesi

e con l'ammenda fino a

L . 10.000

e, nei casi

più gravi, le dette pene potranno essere applicate

congiuntamente.

E* principio elementare di diritto infatti che il

« datore di lavoro » deve proteggere il « prestatore

d'opera » dai pericoli che s'incontrano nella pro­

duzione.

Così, se un datore di lavoro vuol produrre acido sol­

forico, egli deve proteggere i suoi dipendènti dal pe­

ricolo della soffocazione, della vescicazione, della

corrosione, ecc.

Così, analogamente, se un datore di lavoro vuol con­

tinuare a produrre in tempo di guerra (non importa

se si tratta di cannoni o di merletti), egli deve pro­

teggere i suoi dipendenti dal pericolo delle incur­

sioni aeree.

Potrà darsi — ed è sommamente augurabile —

che di tali protezioni non ci si debba avvalere; ma

il solo fatto die ci siano, conferisce al prestatore di

opera quella serenità di animo che è

conditio sine

qua non

del buon rendimento del suo lavoro.

E ciò ci porta a concludere con un altro principio

base:

a

Una PAA industriale adeguala

, morale

a amie-

riale, permetterà ai maatri lavoratori di afromlme,

con

serena fiducia, qmtlmmqme forma di aggnmriome

aerea e di compiere, tatto Vaggreiriome mona, il

loro dovere di operai combattenti tatto Umemdi la­

voro delTItalia fmcirta

».